ZUCCA DELICA, IL MERCATO ATTENDE IL MOMENTO GIUSTO

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La campagna di commercializzazione della zucca Delica ha preso avvio da alcune settimane, quanto basta per abbozzare le prime considerazioni e sbilanciarsi con un pronostico sui futuri andamenti.

A partire dalla prima metà di settembre, sono arrivati sul mercato i lotti precoci di Delica, a cui ha fatto seguito, in risposta, una certa richiesta da parte dei players della distribuzione. L’interesse iniziale dei compratori ha infuso euforia e spinto i prezzi al rialzo, con punte anche superiori a 1,80 euro/kg per il prodotto di fascia premium e di grossa pezzatura (2 kg +) lavorato in cartone (giusto per fare un raffronto, nelle campagne degli anni precedenti, le quotazioni di inizio stagione si aggiravano in media intorno a 1,00/kg per il medesimo prodotto, per poi salire ulteriormente man mano che la stagione autunnale si faceva avanti).
Peccato che l’idillio si sia rivelato ben presto un “fuoco di paglia”, complici le temperature ancora tardo estive e una domanda, da parte dei consumatori finali, che non si è, conseguentemente, ancora del tutto avviata.
Con queste condizioni di mercato, già dalla fine della settimana 38, le quotazioni si sono assestate sotto a 1,30 euro/kg per il prodotto “extra” lavorato in cartone e non più di 0,90 -1,00 eur/kg per il prodotto più piccolo, venduto alla rinfusa in bins o con lavorazioni meno elaborate in cassette di plastica.
Risultato: nel giro di una settimana, la maggior parte dei produttori/commercianti ha adottato un approccio più attendista, dato che il prodotto, con una shelf life estremamente lunga, lo consente; a questi prezzi – ecco il ragionamento che hanno fatto un po’ tutti – meglio attendere tempi migliori e tenere la merce nei magazzini.
Anche perché, al netto delle prime battute della campagna, secondo previsioni più lungimiranti, il prodotto sarà tutt’altro che abbondante e il mercato sicuramente più remunerativo nel periodo tardo autunnale e invernale. Dovrebbero pesare, nei prossimi mesi, i danni causati dagli eventi meteorologici estremi della seconda metà di agosto, abbattutisi, tra gli altri, sugli areali del mantovano, zona particolarmente vocata per questo tipo di produzione.
In aggiunta, la piccola produzione locale che solitamente semina zucche al termine della rotazione estiva dei campi senza eseguire gli adeguati trattamenti contro le fitopatie e che di norma esercita una influenza al ribasso sui prezzi, terminerà il prodotto prima dell’usuale, a causa delle basse rese degli areali non trattati.
Un altro mese dunque, poi il trend sarà al rialzo; ma si sa, in nessun altro settore quanto in quello ortofrutticolo, le previsioni sono fatte per essere smentite.

Cosimo Papa

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