Uno stand collettivo per celebrare i 60 anni di innovazione varietale nel campo della melicoltura in Alto Adige/Südtirol, la principale zona italiana di produzione. È questa la formula con cui i consorzi altoatesini VOG e VI.P si sono presentati dal 26 al 28 settembre al Macfrut, la rassegna internazionale di Cesena Fiera dedicata alla filiera ortofrutticola.
Grazie alla collaborazione del Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg, VOG e VI.P hanno ripercorso la storia e le caratteristiche delle numerose varietà di mela che hanno fatto la fortuna dell’Alto Adige, dalle tipologie più tradizionali come Gala, Golden Delicious, Granny Smith, Fuji o Red Delicious, fino alle moderne varietà a club come Pink Lady®, Modì®, Rubens® o le più recenti Kanzi® e Jazz®.
Passato, presente e futuro della melicoltura altoatesina sono stati sotto i riflettori della importante kermesse ortofrutticola di Cesena, per una panoramica sugli oltre 160 anni di storia della coltivazione delle mele in regione. Era il 1850, infatti, quando questo tipo di coltura iniziò a prendere piede in Alto Adige / Südtirol. Oggi sono oltre 20 le tipologie di mele raccolte dai produttori della provincia di Bolzano per un totale di quasi 5 miliardi di frutti raccolti ogni anno: una offerta unica nel suo genere, che fa della regione ai piedi delle Alpi il bacino melicolo più importante d’Europa. Qui si produce utilizzando sia le tecniche della produzione integrata che biologica e, per garantire la conservazione ottimale delle mele, nel tempo si stanno ottimizzando le celle ad atmosfera controllata mediante la tecnologia DCA. L’insieme di innovazioni che si sono susseguite negli anni – come ad esempio l’introduzione della irrigazione antibrina negli anni ‘50, che ha consentito la stabilizzazione dei quantitativi raccolti – sono il risultato del lavoro congiunto delle principali organizzazioni di produttori, del centro di consulenza nato nel 1957 e del Centro di Sperimentazione Agraria Forestale fondato nel 1975.
Allo stand, i visitatori di Macfrut hanno potuto avere un’anteprima delle tendenze future e degli aspetti su cui si concentrerà la ricerca nei prossimi anni. Il responsabile del reparto Pomologia del Centro Laimburg Walter Guerra ha rivelato inoltre alcuni dei temi che faranno parte del futuro di questo settore.
Qual è lo stato dell’arte della melicoltura in Alto Adige / Südtirol? A che punto siamo?
Dal 1950 sono state introdotte in Alto Adige / Südtirol fino a 4 nuove varietà ogni 10 anni. Alcune di queste oggi non ci sono più, mentre altre – come Golden e Red Delicious, Gala, Braeburn, Granny Smith e Fuji – sono divenute nel tempo la base della produzione melicola altoatesina. Con l’introduzione di mutanti naturali via via sempre migliori, in Alto Adige / Südtirol si è ottimizzato sempre di più la qualità di queste varietà. Oltre alla ottimizzazione di quelle esistenti, stiamo altresì diffondendo nuove tipologie di mele con strategia di commercializzazione esclusiva – le cosiddette managed varieties o varietà a Club. Oggi sono a dimora circa 1200 ettari di Pink Lady®, Kanzi®, Jazz®, Modì®, Evelina® e Rubens®.
Cosa ci si aspetta dal futuro e quali sono le principali linee guida lungo le quali vi state muovendo nella sperimentazione e ricerca di nuove varietà?
Il Consorzio di Innovazione Varietale SK Südtirol, controllato da VOG e VI.P è in contatto con i più importanti programmi di innovazione varietale al mondo. Di recente è stato stipulato con Enza un nuovo contratto di coltivazione e commercializzazione di una nuova varietà neozelandese che alla prossima edizione di Macfrut giocherà un ruolo da grande protagonista sul nostro stand. Guardando al futuro, lo sviluppo della melicoltura altoatesina sta seguendo con grande attenzione alcuni temi, fra cui la sperimentazione di tipologie a polpa rossa, la ricerca di mele a pezzatura ridotta formato snack, mele resistenti a patologie e quindi a ridotto impatto ambientale oltre che a nuovi ibridi a buccia gialla.