Se il mercato americano accoglie con entusiasmo tutte le novità alimentari in fatto di frutta, quello europeo preferisce il prodotto dal sapore autentico, "genuino, come quelllo di una volta". Almeno questo viene percepito dagli agricoltori provenienti dall’area del Consorzio della Ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola (Modena).

Così gli ibridi quali Ciliegugna, ciliegia e prugna; Prugnocca, prugna e albicocca; Pescarina, pesca e nettarina, che stanno spopolando oltre oceano non allarmano più di tanto i nostri frutticoltori, anche se sono sempre aperti anche a sperimentarli.

"Se questi ibridi, commercialmente rispondono alle esigenze del consumatore e non fanno male alla salute, perchè no", dicono lasciando spazio anche alle possibilità lasciate aperte dal mercato. Non nascondono però un certo scetticismo. "Questi ibridi – dice Stefano Zocca del mercato agroalimentare alla produzione di Vignola (nella foto) – non fanno concorrenza alle nostre ciliegie e alle nostre susine. Hanno un mercato loro. Sono comunque prodotti in natura da sempre, che occasionalmente si trovano anche nelle nostre campagne. Qualche agricoltore anche da noi le ha, ma restano comunque rarità".

Camminando nelle campagne della Valle del Panaro, infatti, si possono trovare ibridi occasionali, come le ciliegie albine, ciliegie dal colore giallo paglierino, ma dal sapore esattamente uguale a quello delle ciliegie rosse, oppure le biricoccole, un ibrido fra susina e albicocca. I nostri produttori sono comunque impermeabili alle novità eccentriche che arrivano dalla California.

"Sono più sensibili – puntualizza il direttore Zocca – ai miglioramenti varietali. La possibilità di raggiungere frutti più grossi o piante che diano maggiori quantità di produzione. Del resto anche il nostro consumatore è tradizionalista, poco incline alla novità, preferisce sapori autentici". La notizia è riportata sulla Gazzetta di Modena.