VESPA SAMURAI, IN VENETO FARÀ DA “CAVIA” UN’AZIENDA DI CITTADELLA

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Sarà l’azienda dell’agricoltore Renato Santi, a Cittadella (Padova), in via San Feliciano 30, a sperimentare giovedì prossimo alle 9.30 il primo lancio di vespe samurai in Veneto. I tecnici dei servizi fitosanitari della Regione Veneto, insieme ai ricercatori del dipartimento Dafnae dell’Università di Padova, provvederanno infatti a rilasciare i primi esemplari dell’insetto, che a quanto risulta è il miglior antagonista della cimice asiatica.

“Siamo contenti di fare da “cavie” – dice Renato Santi, frutticoltore di Confagricoltura Padova, che conduce con i familiari un’azienda agricola che detiene due ettari di kiwi biologici, oltre che una stalla con vacche da carne -. Da quattro anni siamo in stretto contatto con la Regione Veneto, da quando la cimice ha iniziato a riprodursi e fare danni. All’inizio i danni erano contenuti, ma l’anno scorso siamo arrivati a perdere quasi il 70 per cento della produzione. Abbiamo pagato la manodopera e non ci è rimasto niente in tasca. Quest’anno abbiamo avvistato addirittura le cimici sui fiori: non era mai successo, perché di solito spuntavano in giugno, quando c’erano i frutti. È una piaga devastante, contro la quale abbiamo provato di tutto, ma con poco successo. Gli inverni sempre meno freddi favoriscono la sopravvivenza degli insetti e in più le piante partono stressate e germogliano male, favorendo la presenza di parassiti. Le vespe samurai sono la nostra ultima speranza. Verranno lanciate nel boschetto limitrofo al nostro appezzamento, dove si riprodurranno, potendo così iniziare la loro azione parassitoide sulle uova della cimice. Ci auguriamo di vedere al più presto i risultati, altrimenti dovremo pensare seriamente di eliminare il frutteto”.

Giovedì, al lancio della vespa, saranno presenti anche il presidente di Confagricoltura Padova, Michele Barbetta, e il direttore Renzo Cavestro. “Finalmente è stata autorizzata l’immissione dell’insetto – sottolinea Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova -. L’iter burocratico era partito due anni fa e ora finalmente si passa alla fase operativa. Gli esperti prevedono che serviranno alcuni anni per l’affrancamento e la diffusione del parassita naturale della cimice asiatica nel nostro ambiente, perciò in questo periodo transitorio è necessario che le aziende possano impiegare mezzi di difesa con reti di protezione e mezzi chimici efficaci. Inoltre è necessario che lo Stato affianchi i settori più vulnerabili, come la frutticoltura, con adeguati sostegni economici. Relativamente agli indennizzi ricordiamo che fino al prossimo 18 luglio sono aperti i termini per la presentazione delle domande per i danni subiti dalle aziende nel 2019”.

In questi giorni Confagricoltura Padova sta ricevendo segnalazioni dalle aziende agricole della provincia sui primi danni causati dalle cimici asiatiche, riguardati le pere e le ciliegie. Sottolinea Davide Gemmo, referente per i frutticoltori di Confagricoltura Padova: “Vediamo già i primi effetti sulle varietà precoci, in particolare la Santa Maria. Quest’anno le gelate primaverili e le temperature basse degli ultimi giorni, che sono anche di dieci gradi inferiori a quelle dei due anni precedenti, hanno per ora ridotto la presenza dell’insetto e indotto qualche frutticoltore ad abbassare la guardia. Invece le cimici non vanno mai sottovalutate: basta che esploda il caldo, abbinato all’umidità, per creare l’habitat naturale per la loro proliferazione. Infatti anche i produttori di ciliegie stanno notando, tra i frutti in raccolta questi giorni, che oltre ai danni da grandine e pioggia ci sono pure quelli da cimice. Io stesso, nelle mele precoci della mia azienda agricola, sto vedendo qualche puntura nella parte alta del frutteto. Noi ci auguriamo che gli insetti non tornino a colpire come l’anno scorso e quello precedente: abbiamo già poca frutta sugli alberi a causa delle gelate e del maltempo, non possiamo permetterci di perderla”.

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