VERONAMERCATO PRONTA PER UNA NUOVA PIATTAFORMA LOGISTICA DA QUASI 30MILA METRI QUADRI

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Veronamercato è pronta ad espandersi ulteriormente grazie ad una nuova piattaforma logistica e distributiva. Il centro agroalimentare scaligero ha infatti intenzione di creare un nuovo hub in un’area di 60mila metri quadrati, già di sua proprietà, a fianco dell’attuale Mercato ortofrutticolo, a situato a due passi dal Quadrante Europa. Su 28mila metri quadrati di questa superficie oggi inutilizzata potrà essere realizzato un centro logistico di prim’ordine (sui restanti 32mila metri quadri sono comprese la viabilità interna e servizi vari). Sull’operazione Veronamercato ha pubblicato una manifestazione d’interesse a cui hanno partecipato sei imprese, sia nazionali che estere, “di primo livello”, hanno assicurato Andrea Sardelli e Paolo Merci, rispettivamente presidente e direttore del Mercato veronese. A gennaio verrà valutata la documentazione presentati dai partecipanti alla manifestazione d’interesse e in seguito verrà eseguito un passaggio nel consiglio di amministrazione di Veronamercato e tra i soci, tra cui ci sono il Comune di Verona (75,3% delle quote) e la Camera di Commercio di Verona (8,3%).

Il rendering della futura piattaforma logistica a Veronamercato

In una conferenza stampa organizzata per stamane in cui sono stati forniti anche i progetti finora eseguiti nell’ultimo triennio e i risultati positivi ottenuti dal 2017 fino ad oggi, Sardelli e Merci, mostrando anche alcuni rendering che mostrano come potrebbe diventare il nuovo hub logistico, hanno ricordato che il costo preventivato della nuova piattaforma, che si svilupperà per 30mila metri quadrati al coperto, sarà di oltre 13 milioni di euro. È stata definita come una nuova opportunità per espandere l’export. Tra le varie ipotesi, la più funzionale pare essere infatti l’insediamento di servizi logistici avanzati per l’esportazione soprattutto per la valorizzazione dei prodotti agricoli del territorio. Del resto delle 430 mila tonnellate movimentate, il 40% è destinato all’esportazione, il 40% è acquistato dalla GDO, il 15% da imprese grossiste e il rimanente 5% dal piccolo dettaglio e Horeca.

L’area oggi inutilizzata dove sorgerà la nuova piattaforma logistica e distributiva a Veronamercato

Gli investimenti realizzati nell’ultimo biennio

Quest’ultimo progetto in via di definizione è senz’altro il tassello più importante di un mosaico che si basa su una strategia di sviluppo basata su investimenti e promozione, già avviati da tempo. Gli investimenti strutturali, tettoie di copertura e tamponamenti, controllo accessi e illuminazione pubblica, realizzati nel corso del biennio 2018-2019, hanno avuto un impatto positivo fondamentale per lo sviluppo del centro agroalimentare che risulta sempre più attrattivo nei confronti delle imprese commerciali e di logistica, non solo locali ma anche nazionali.

Coperture e tamponamenti sono serviti per fidelizzare il rapporto tra Veronamercato e operatori acquirenti di provenienza locale, interregionale ed estera appartenenti alle categorie del piccolo dettaglio e dell’ingrosso.

Il Mercato ortofrutticolo di Verona si conferma inoltre, in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, un fondamentale punto di riferimento per gli acquisti della GDO: le cinque principali insegne della grande distribuzione locale utilizzano gli spazi assegnati per organizzare le consegne presso i propri punti di vendita, distribuiti su un vasto territorio interregionale.

La conversione dei posteggi di vendita siti alle estremità nord e sud del Mercato, in spazi di logistica, inoltre, ha consentito a varie aziende operanti nel settore Horeca di ottimizzare la raccolta, la conservazione e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli in ambito cittadino e provinciale.

Numeri positivi: 1 milione di utili, patrimonio netto a 35 milioni

Passando ai numeri, invece, Sardelli ha sottolineato come il Consiglio di amministrazione abbia approvato il nuovo Business Plan che prevede il completamento degli interventi strutturali e di manutenzione per il prossimo biennio 2020-2021 con una situazione economico-patrimoniale-finanziaria molto positiva per i prossimi cinque anni.

Il patrimonio netto della società, evidenzia il direttore Merci, supera i 35 milioni di euro.

Le proiezioni della semestrale a fine anno segnano una previsione del margine operativo lordo in misura superiore ai 2,3 milioni di euro stimati a budget e il risultato netto complessivo del triennio 2017-2018-2019 arriverà quasi ad un milione di euro: valore sensibilmente superiore alle attese. Non vi sono perdite pregresse.

La gestione finanziaria è in sostanziale pareggio, con un ammontare di liquidità superiore al debito residuo corrispondente al mutuo contratto con il pool di banche, con capofila Banco BPM, in scadenza a giugno 2023.

I vertici della società di gestione sottolineano inoltre come Veronamercato sia l’unica società privata in controllo pubblico che dispone di un sistema di gestione certificato qualità, ambiente, sicurezza e prevenzione della corruzione.

“Quelli del Mercato sono numeri importanti – conferma il presidente Andrea Sardelli – che sottolineano la capacità di Veronamercato di vincere le sfide in un comparto sempre più competitivo e globalizzato. Siamo la struttura che vanta il miglior trend di crescita a livello nazionale. E questo perché sappiamo sfruttare al meglio la location del Centro all’interno del Quadrante Europa, primo interporto d’Europa. Veronamercato conferma, così, la sua capacità di essere piattaforma ideale per l’esportazione di prodotti non solo per i mercati tradizionali, come quelli della Germania e del Nord-Europa, ma anche in quelli emergenti dell’Europa dell’est, dei Paesi arabi e del mondo asiatico”.

Quindi un appello finale di Merci alle imprese produttive locali. In origine il Mercato di Verona era soprattutto un mercato alla produzione. Poi, nel corso degli anni, si è sviluppato fortemente diventando quel fondamentale snodo ortofrutticolo internazionale commerciale-logistico dei nostri giorni, ma con l’ortofrutta locale in sensibile calo e le importazioni in forte aumento.

“Servono pertanto iniziative volte a determinare una profonda riorganizzazione strutturale, aggregativa e promozionale della filiera ortofrutticola. Il nostro Centro è un’opportunità per la produzione locale. Speriamo venga colta dalla aziende, che in futuro potranno contare anche su una nuova piattaforma logistica”.

Emanuele Zanini

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