VERONAMERCATO, IL BATTERIO FA CALARE I VOLUMI D’AFFARI DEL 30%

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Veronamercato, una delle principali piattaforme logistiche per l’ortofrutta in Italia, sicuramente la principale del Nord, sta perdendo il 30% nel volume di affari per l’allarme e la psicosi del batterio killer. Il calo di vendite di ortaggi, dovuto al diffondersi del panico, si è attestato intorno al 20-30%. In un momento importante per le vendite come questo la perdita è ancora più importante.

 

 

 

Le settimane di indecisione per cui il batterio killer dell’Escherichia coli 0104 prima era stato individuato nei cetrioli, poi nei pomodori spagnoli, infine nei germogli di soia hanno dato vita a un pasticciaccio brutto. E le autorità tedesche stanno mettendo in seria difficoltà chiunque abbia a che fare con la coltivazione e il commercio di ortofrutta, dai produttori ai grossisti ai negozianti.

 

"Dal punto di vista delle vendite, è innegabile che i consumi siano calati, soprattutto per quanto riguarda la verdura da consumare cruda", spiega in un’intervista al quotidiano L’Arena Marco Marrapese, rappresentante degli operatori di Veronamercato, "ma siamo sicuri che all’origine di questa epidemia ci siano gli ortaggi? Si parla tanto, ma la verità è che ancora non si è capito com’è nato questo batterio".

 

Secondo Marrapese, l’unico dato di fatto è che tutti i casi si sono verificati in Germania, vicino ad Amburgo. "Viene logico pensare che si tratti di un problema locale, perché generalizzarlo?", prosegue il rappresentante degli operatori di Veronamercato. "Le vendite hanno subito una contrazione del 20-30 per cento, ma il danno è ancora maggiore se si pensa che, essendo iniziata l’estate, contavamo in un aumento del 30-40 per cento, che invece non c’è stato".

 

Ad aver riscontrato più problemi sono stati soprattutto i grossisti che hanno a che fare con cetrioli spagnoli e olandesi. "I consumatori in questo periodo stanno prediligendo i prodotti italiani", conclude Marrapese, "anche se negli ultimi giorni si sono resi conto che in Italia la situazione è tranquilla, quindi stanno tornando alle precedenti abitudini".

 

A definirsi "scettico" sull’allarmismo che si è diffuso per l’epidemia del "batterio killer" è Paolo Merci, (nella foto) direttore generale di Veronamercato. "I primi a risentirne sono gli operatori del settore", è il commento di Merci, "ma c’è un danno anche per i consumatori, che si trovano spiazzati da tutte questi allarmi che vengono lanciati e poi smentiti: nessuno sa ancora di cosa stiamo parlando".

 

Il direttore generale di Veronamercato è certo della qualità dei prodotti italiani, che vengono costantemente monitorati e sottoposti ad accurati accertamenti da parte di soggetti diversi. "All’interno della struttura è presente un laboratorio di analisi privato, che effettua controlli frequenti, in base alle certificazioni di cui ogni azienda necessita", spiega Merci. "Inoltre l’Ulss periodicamente e in modo autonomo porta avanti verifiche sulla merce che viene venduta nel centro, quindi possiamo dire che i nostri prodotti sono sicuri".

 

Uno degli aspetti che più preoccupa il direttore generale dell’ente è la decisione adottata dalla Russia di bloccare le importazioni di ortofrutta da tutti i Paesi dell’Unione europea. Embargo commerciale che, solo la scorsa settimana, avrebbe comportato per i produttori italiani una perdita di circa 20 milioni di euro. "Il nostro mercato ne ha risentito relativamente, perché gli operatori che hanno a che fare con la Russia sono solo un paio, sui 70 complessivi", conclude Merci, "ma è un problema più generale: l’intero comparto è stato screditato. Avrei gradito che le autorità tedesche si fossero occupate di quanto successo in modo più serio".

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