VERONA: PROTOCOLLO D’INTESA PER SALVARE IL COMPARTO DELLA PESCA

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Rilanciare il settore della peschicoltura veronese, che da anni attraversa un periodo assai difficile, attraverso un progetto condiviso da un tavolo tecnico costituito dai maggiori organismi del settore. E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa promosso dal Consorzio di Tutela della pesca di Verona sottoscritto ieri nella sede della Provincia di Verona.

 

 

L’intesa è stata sottoscritta dall’Istituto sperimentale di frutticoltura di S. Floriano, dalla Provincia di Verona rappresentata dall’assessore all’agricoltura Luigi Frigotto, dai rappresentanti dei quattro mercati ortofrutticoli della provincia di Verona (Rolando Andreoli per Bussolengo – Pescantina, Claudio Sganzerla per Sommacampagna-Sona, Simone Pezzini per Valeggio sul Mincio, Gabriele Ferraro per Villafranca).

Sottoscrittori del protocollo sono anche Giorgio Vicentini, vice presidente della Federazione Provinciale di Coldiretti Verona, Christian Marchesini, vicepresidente dell’Unione provinciale agricoltori, Laura Ferrin vicepresidente Cia, Giovanni Aldegheri, direttore di Confcooperative.

Al’incontro era presente anche Giorgio Baroni, responsabile del servizio Agricoltura della Provincia di Verona. "La crisi che ha investito nell’ultimo biennio la commercializzazione di pesche e nettarine – ha detto prima di presentare il documento Fausto Bertaiola, presidente del Consorzio di Tutela della pesca di Verona – ha evidenziato una serie di criticità del sistema produttivo-commerciale del comparto che possono essere risolte solo attraverso un impegno comune, condiviso e strategico. Per questo abbiamo istituito con le rappresentanze di tutti gli organismi coinvolti un tavolo tecnico, che ha realizzato un protocollo d’intesa per creare azioni volte alla valorizzazione della peschicoltura veronese".

Il settore delle pesche e nettarine della provincia di Verona sta vivendo una grave crisi che ha pressoché dimezzato in dieci anni la produzione. Verona, infatti, impegna per pesche e nettarine 1.800 ettari (cinque anni fa erano 2.500 ettari) nei quali sono impiegati circa 10mila addetti. Dal 2010 al 2011 le perdite nel settore sono state tra i dieci e i quindici milioni di euro.

Diverse le ragioni della crisi tra cui sono state evidenziate l’accavallamento dei periodi di maturazione dei distretti produttivi dell’area mediterranea, la crisi economica e il calo dei consumi ortofrutticoli, la concorrenza sui mercati tradizionali esercitata soprattutto da Spagna e Grecia, le filiere troppo lunghe, la produzione ridotta al ruolo di semplice commodity e l’incapacità del sistema di darsi un efficace coordinamento commerciale.

"Il protocollo – ha aggiunto Bertaiola – prevede dei prerequisiti di produzione. Una volta raggiunti, il tavolo tecnico potrà impegnarsi per definire strategie volte alla commercializzazione. Questo tavolo, costituito dai direttori dei quattro mercati e dai tecnici delle organizzazioni di categoria, con la partecipazione della Provincia di Verona e il coordinamento del Consorzio di Tutela, sarà agile ma molto efficace nel prendere decisioni a tutela e interesse degli agricoltori".

I principali obiettivi programmatici del protocollo sono, in sintesi: uniformare i regolamenti interni dei mercati alla produzione e delle procedure di verifica della qualità del prodotto per una commercializzazione mirata, coordinamento e collegamento informatico dei quattro mercati alla produzione per garantire tempestività nel monitoraggio di quantitativi e prezzi, mappatura dell’intera zona produttiva e predisposizione di un elenco di varietà al quale allineare la produzione, adozione di un disciplinare di produzione unico obbligatorio per tutti i produttori conferenti pesche e nettarine ai mercati, identificazione di un unico brand dell’intera produzione e predisposizione di campagne promozionali.

"Oggi il mercato – ha evidenziato l’assessore Frigotto – non è più come quello di dieci anni fa. E’ un mercato globale a cui appartengono aziende evolute ed è quindi importante adeguarsi a questi sistemi. Per troppo tempo gli agricoltori sono rimasti divisi, ma oggi c’è necessità di maggiore aggregazione anche per fare massa critica per la commercializzazione verso la grande distribuzione".

"Le pesche – ha concluso Frigotto – sono una specialità del nostro territorio che vanno salvaguardate con azioni come quella presentata oggi". Le prossime attività del progetto prevedono incontri con organismi privati dei settori fitosanitari e commerciali.

 

Nell’immagine, foto di gruppo per i firmatari del protocollo d’intesa

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