Stasera alle 20 nella sala congressi dell´Hotel Montresor Tower di Bussolengo (Verona) è in programma il convegno "Il kiwi in primo piano, primi risultati della ricerca scientifica sul miglioramento genetico varietale e sulla prevenzione e difesa dalla batteriosi". L´appuntamento dedicato all´actinidia, coltura locale in continua espansione, è giunto alla ventesima edizione.
Le relazioni tecniche avranno come protagonisti due docenti dell´Università di Bologna. Guglielmo Costa svilupperà il tema: "Innovazione varietale e ruolo delle tecniche agronomiche nella prevenzione della batteriosi".
L´aspetto legato alla commercializzazione e del marketing è stato affidato a Roberto Della Casa che parlerà di "Kiwi da prodotto a categoria: nuove opzioni commerciali per lo sviluppo dei consumi".
Intanto è iniziata la campagna 2012-2013 del frutto. "La qualità del kiwi veronese è ottima e sta andando piuttosto bene anche l´andamento dei prezzi", spiega il professor Attilio Febi, organizzatore e coordinatore del convegno assieme ad Angelo Gottardelli, "rispetto all´anno scorso si è verificato un notevole incremento. Per i frutti di prima fascia, con oltre 90 grammi di peso, vengono corrisposti ai produttori tra i 0,50 e i 0,65 euro al chilo. Nel Veronese la produzione, rispetto all´anno scorso è aumentata del 20 per cento, mentre in gran parte d´Italia è calata. In più si stanno aprendo prospettive commerciali in Estremo Oriente ed in particolare nella Corea del Sud. Si sta migliorando anche sotto il profilo dell´organizzazione commerciale e sul sistema di filiera, dalla coltivazione alla presentazione del prodotto nei punti vendita".
A Cerea, nella Bassa Veronese, si è costituito un nuovo consorzio di frutticoltori che ha come obiettivo il constante miglioramento della qualità delle produzioni e un´efficace e competitiva presenza sui mercati nazionale e internazionale. "Ciò significa maggior redditività alle aziende agricole e migliori garanzie per i consumatori. In questo senso si sta imitando il sistema consortile e organizzativo che hanno messo in pratica da decenni i produttori di kiwi della Nuova Zelanda. Tra l´altro da loro non sta andando bene. Il 60 per cento delle coltivazioni è stato colpito dalla batteriosi, la malattia che sta facendo strage delle piante di kiwi".
Se in tutt´Italia le stime di produzione della stagione 2012/2013 indicano una flessione complessiva del 25 per cento, per il kiwi veronese invece, le stime indicano un aumento del 20 per cento riferito a una superficie produttiva di circa 2.244 ettari. Nel Veronese si produce il 10 per cento del kiwi italiano. A fronte di un calo generalizzato della produzione nazionale la provincia di Verona va in controtendenza. A fronte di un consuntivo di 471.870 tonnellate nel 2011 le previsioni per quest´anno si attestano su 352.175 tonnellate di produzione. (fonte: L’Arena)