Non basta la discesa dei prezzi degli alimentari a ridare ossigeno ai consumi. Nonostante nel mese di agosto i listini di cibi e bevande siano scesi dello 0,4% rispetto al mese precedente, 7 famiglie su 10 continuano ad “alleggerire” la busta della spesa, diminuendo le quantità di prodotti acquistati. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
L’associazione commenta i dati definitivi sui prezzi al consumo di agosto diffusi oggi dall’Istat. A calare più di tutti nel mese di agosto sono gli alimentari non lavorati (-1,2%), con punte del -2,1% per la frutta e -6,3% per la verdura. Su base annua però il carrello della spesa resta ancora caro (+2,7%). Ed è così che le famiglie continuano a tagliare anche sulla tavola.
Se più di un italiano su due -sottolinea la Cia- mette nel carrello solo promozioni e offerte speciali, sono 7,4 milioni le famiglie che optano per prodotti di qualità inferiore e 6,5 milioni quelle che ormai si rivolgono regolarmente ai discount. È evidente che la risposta dei consumatori alla situazione di crisi -continua la Cia- è quella di ridurre ancora di più quantità e qualità dei cibi acquistati, stravolgendo i menù e scegliendo prodotti meno costosi. Ed è chiaro che in un contesto di tale depressione dei consumi -rimarca la Cia- è inammissibile un aumento dell’Iva, che rischierebbe di diventare un vero e proprio colpo di grazia per i bilanci familiari.