I VANTAGGI DELLA FRUTTA BREVETTATA ALL’ASSEMBLEA DI FRUITIMPRESE VENETO

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Si è tenuta in provincia di Verona, giovedì 15 dicembre, l’assemblea annuale di Fruitimprese Veneto, dedicata in particolare a “Brevetti e Royalty sulle novità varietali: responsabilità, tutela e modalità di gestione”.
Il presidente Stefano Pezzo, fresco di rielezione per il prossimo triennio, ha invitato a parlarne il senior consultant di SGMarketing Claudio Scalise e gli esperti dello studio legale Forte di Ferrara, specializzato in diritto alimentare. Tra gli speaker Daniele Furlani, direttore acquisti freschi di Conad, che ha fatto il punto sulle strategie di questo grande retailer relativamente all’ortofrutta.
Stefano Pezzo
Era presente, insieme al presidente, il consiglio di Fruitimprese Veneto, composto da Cristiana Furiani (Geofur), Ilenia Nordera (Biotrading, new entry), Stefano Bighelli (Perusi), Domenico Citterio, Roberto Pavan (PEF), Lucio Duoccio (Duoccio), Leonardo Odorizzi (Odorizzi), Fabrizio Giraldini (Le Motte), Matteo Falzi (Villafrut) e Federico Poli (Bovolino).
Dopo la breve introduzione di Pezzo, che ha evidenziato la crescita dell’export ma anche la diminuzione degli ettari destinati in Veneto alle principali colture frutticole (solo la coltura della mela tiene), Scalise ha messo in luce il valore aggiunto di produrre, con brand tutelati, frutta che si distingua per la sua qualità e unicità. Differenziarsi è l’imperativo del produttore o dei gruppi di produttori che vogliano essere competitivi sul mercato. Servono investimenti ma non solo, serve un’organizzazione che permetta di gestire e controllare brevetti e royalty lungo tutta la catena che dal breeder porta al consumatore. Gli esempi ci sono. E le tipologie variano. Scalise ha illustrato le esperienze di Candonga, Rosetta e Matera per le fragole, del Camone per i pomodori, di Violì per i carciofi, di Grape&Grape per l’uva da tavola, di Pink Lady per le mele, approfondendo la crescita dei Club varietali. “La sfida – ha detto – non è semplice. E’ indispensabile entrare nel top-price per rifarsi dei costi del Club, delle royalty e di tutto il percorso necessario per arrivare sul mercato con un prodotto premium”.
Ma la produzione è a un bivio: se non gestisce le varietà non ha futuro.
Claudio Scalise durante il suo intervento
Furlani ha sostanzialmente sottolineato l’importanza crescente della PL (private label) nelle strategie di Conad anche per l’ortofrutta, che rappresenta il 10% dei 16 miliardi di euro del fatturato globale del Gruppo. Sono 157 i fornitori di ortofrutta di Conad di livello nazionale e 141 di questi sono collegati in tutto o in parte alla fornitura dei marchi del distributore: da Conad Percorso Qualità a Sapori & Dintorni, a Verso Natura per il bio. Conad ha progetti di rilancio per i suoi reparti ortofrutta e a febbraio 2022 lancerà alcuni prodotti da Vertical Farming a marchio del fornitore. (a.f.)
Daniele Furlani all’assemblea di Fruitimprese Veneto

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