UVA DA TAVOLA SENZA SEMI IN PIEMONTE, ACCORDO TRA AVI E MONVISOFRUIT

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Giovedì 8 marzo a Saluzzo, alle 17, presso il Circolo Interno Due (via Martiri della Liberazione 2), nel corso di una conferenza stampa cui prenderanno parte rappresentanti delle Istituzioni, delle Categorie produttive e del mondo del Credito, verrà presento agli organi d’informazione l’accordo intercorso tra la società AVI e la Cooperativa MONVISOFRUIT che riguarda la coltivazione di uva da tavola senza semi in Piemonte e, in particolare, nell’areale Saluzzese.

E’ dal 2010 che, grazie all’intraprendenza e alla tenacia di un gruppo di frutticoltori guidati da Claudio Capitini e Franco Monge, costituitisi nella Cooperativa MONVISOFRUIT presieduta da Claudio Monge, è stata avviata la produzione di uva senza semi Crimson e Thomson, oggi sviluppata su una superfice di circa 50 ettari nel Saluzzese, 130 giornate piemontesi.

Il raggiungimento di questo importante risultato è stato possibile grazie alla competenza dell’agronomo pugliese Giuseppe Tagliente, il quale, con grande professionalità, è riuscito ad ottenere un prodotto di alta qualità che sta incontrando il favore dei più importanti mercati europei: Gran Bretagna, Germania, Belgio, Spagna oltre a quello nazionale.

Il Piemonte, con sorpresa degli esperti del settore, si è rivelato adatto alla produzione di uva apirena, annoverata ora tra la frutta d’eccellenza.

La società AVI è nata nel 2009, acquisendo i diritti esclusivi di tutte le varietà senza semi ARRA™ per l’intera Europa, non solo quella dei Paesi UE.

Attualmente, grazie alla produzione in costante crescita e ai contratti stipulati, sono stati superati i 400 ettari coltivati.

Perché l’accordo in Piemonte tra AVI e MONVISOFRUIT?

L’accordo rappresenta lo sbocco di una naturale sinergia tra una serie di fattori che stanno disegnando nuovi percorsi innovativi e imprenditoriali che vedono, in prima fila, il Piemonte.

Oggi mercato, consumatore e distribuzione, sia essa GDO (Grande Distribuzione Organizzata) o vendita tradizionale, richiedono frutta di qualità, sana e buona nel senso più pieno di queste definizioni.

Entrambi sono protagonisti e specialisti dell’uva.

L’eccellenza dell’uva senza semi soddisfa la domanda del nuovo consumatore e, al contempo, offre al produttore la possibilità di vedere riconosciuto il suo reddito.

L’auspicio è che Istituzioni Amministrative, Politiche e Finanziarie valutino nella giusta prospettiva questi progetti innovativi per sostenerli adeguatamente.

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