UVA DA TAVOLA, ACCORDO APEO-CREA PER NUOVE VARIETÀ MADE IN ITALY

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Saranno realizzati a marzo i primi innesti di uva da tavola che inaugureranno l’accordo appena siglato tra Apeo, l’associazione produttori esportatori ortofrutticoli che ha sede a Bari e il centro sperimentale di Turi (Bari) del Crea. L’obiettivo è individuare nuove varietà di uva da tavola made in Italy, con maggiore attenzione per quelle medio tardive in modo da procedere al rinnovamento massivo degli impianti produttivi da qui a quattro anni anche al fine di ridurre al massimo gli oneri dovuti per le royalties alle varietà non autoctone.

Sarà un impegno importante per i produttori del settore se si considera che attualmente in Puglia è stato rinnovato in dieci anni (con un’accelerata negli ultimi cinque) appena il 10% degli impianti e che la riconversione comporta un costo di almeno 35mila euro ad ettaro. Ma le prospettive di mercato sono ottime anche in funzione della recente riapertura, lo scorso ottobre, dell’export verso il Canada che era rimasto bloccato da anni.

“L’accordo con il Crea – spiega Giacomo Suglia (nella foto), presidente di Apeo – prevede che le 14 Op aderenti ad Apeo, prenderanno in gestione le varietà e le testeranno sotto la consulenza del Crea. Sono uve tutte 100% italiane, senza semi, bianche rosse e nere. Siamo maggiormente interessati a sviluppare dei prodotti medio tardivi perché su quelli precoci si arriva in un momento di ingolfamento del mercato con la presenza di altre uve del Mediterraneo come quelle egiziane. Tuttavia siamo anche disponibili a prendere in considerazione delle varietà precoci se corrisponderanno ad importanti standard qualitativi”.

Dalla prossima stagione, intanto, Apeo conta di spedire verso il Canada, che ha da poco dato il via libera all’export dell’uva da tavola italiana, circa 2.800 tonnellate.

“A metà 2016 – continua Suglia – abbiamo invitato due funzionari del ministero della sanità canadese a visitare i nostri impianti e ad ottobre scorso è arrivato il via libera anche grazie alle trattative realizzate con il Mipaaf e l’ambasciata italiana. Nel 2016 sono partiti i primi container dalla Sicilia mentre dalla Puglia non è stato mandato nulla a causa delle condizioni climatiche avverse. Ma dalla prossima stagione contiamo di inviare complessivamente almeno 150 container di uva made in Italy”.

Mariangela Latella

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