PIGNATARO: CORSA ALLE UVE SEEDLESS, PREOCCUPA IL GRAN CALDO

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“Siamo a un cambiamento epocale: l’uva con semi retrocede e avanza quella senza, le nuove generazioni preferiscono la seedless e tutta la zona produttiva di Noicàttaro e Rutigliano sta trasformando il cultivar da uva con semi a senza semi, noi compresi”. E’ Franco Pignataro, amministratore unico della Dr. Franco Pignataro SRL e promotore della OP Meridia (che fino a un anno fa si chiamava appunto OP Pignataro, ndr), ad affidare questa riflessione al Corriere Ortofrutticolo che ha visitato il mega stabilimento della Pignataro SRL a Noicàttaro, sulla strada provinciale per Triggiano, assieme ad altri giornalisti e buyer portati in visita al sito di confezionamento e stoccaggio nell’ambito della manifestazione “Regina di Puglia” (23-26 luglio) promossa dall’Amministrazione comunale di Noicàttaro, in collaborazione con l’Agenzia Omnibus.

“Ormai di varietà con semi non abbiamo più di 20-30 ettari e stiamo pensando di arrivare a una produzione tutta senza semi”, aggiunge Franco Pignataro, che ha intrapreso la strada della produzione e trasformazione trent’anni fa affiancandola a quella della commercializzazione su cui si era precedentemente avviato il padre Pasquale. Ma qualche nicchia di tradizionale varietà con semi potrebbe ancora rimanere in produzione. “Per esempio l’uva Italia – dichiara Pignataro – Viene infatti ancora richiesta, sia sul mercato nazionale che all’estero, soprattutto in Francia e Svizzera. Perciò, probabilmente, dove avremo terreni vergini, perché l’uva Italia vuole avere terreni di prima radice, continueremo a piantarla”.

Lavorazione di uva nello stabilimento Pignataro

Intanto, con la raccolta delle prime varietà di uve da tavola iniziata venti giorni fa, abbiamo chiesto a Pignataro come si presenta la campagna. “E’ un po’ prematuro – ci risponde – siamo alle prime battute. Stiamo andando abbastanza bene ma siamo preoccupati per questo gran caldo, l’uva a queste temperature soffre, sicuramente avremo meno produzione rispetto all’anno scorso, dal 20 al 30% in meno, sia per via del clima, sia per un fisiologico calo di resa delle piante”.

Lo stabilimento Pignataro, dove si lavora tutta la produzione della OP Meridia, forza cooperativa presieduta da Massimiliano Del Core in grande crescita e arrivata a contare 40 associati, invia sul mercato, soprattutto estero, 130-140 tonnellate al giorno di frutta, nella fattispecie uva e ciliegie. Ma c’è l’intenzione di puntare su altri prodotti. “Per esempio il kiwi giallo – osserva Pignataro -, se troveremo i terreni adatti, oppure pesche e nettarine, anche se si tratta di comparti molto difficili”.

Cristina Latessa

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