UVA, MAULA PRONTA AD APPRODARE ANCHE IN SICILIA

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Cresce l’interesse per Maula e all’orizzonte si prospetta un futuro che guarda non solo alla Puglia ma anche alla Sicilia. Si prospettano quindi ottime possibilità di sviluppo a livello produttivo e commerciale per la varietà ultra precoce di uva senza semi a bacca nera ottenuta dai breeder italiani del Crea e una delle punte di diamante del consorzio Nuvaut, che conta 23 soci puntando alla ricerca e innovazione varietale.

Per Maula, dopo i test effettuati lo scorso anno in Puglia, quella di quest’anno è stata la prima stagione commerciale con una ventina di ettari a dimora entrati in produzione. “È la prima varietà in assoluto – ci tiene a precisare Giacomo Suglia, presidente di Nuvaut. La raccolta è iniziata il 13 giugno, molto prima rispetto alle altre tipologie, anche quelle precoci. Al 10 luglio la raccolta era arrivata già al 90%. Il mercato – sottolinea Suglia – ha risposto molto bene, con le diverse confezioni proposte (dal cestino da 500 grammi alle confezioni bicolor, fino agli imballaggi da 5 chili). Si tratta di un’uva vellutata, di fascia premium con qualità elevata e con un gusto che conquista. Le vendite sono andate bene sia nella gdo italiana (circa il 50% del totale) che in quella estera (Germania su tutti)”.

Giacomo Suglia

Primi investimenti in Sicilia, produzioni pronte per il 2026

I contatti con i produttori siciliani si stanno intensificando, a tal punto che, anche in occasione del festival internazionale dell’uva da tavola Igp Mazzarrone, organizzato nell’omonimo paese catanese, i riscontri sono stati più che positivi. “Più di qualche azienda di produzione siciliana intende investire su questa varietà con i primi impianti messi a dimora già entro la fine di quest’anno”, annuncia Suglia. Le prime produzioni di Maula in terra siciliana potrebbero essere pronte per il 2026. “Stiamo portando avanti una collaborazione reciproca con altre realtà siciliane”.

“Il progetto Nuvaut – prosegue Suglia – sta andando avanti anche sulle altre varietà, con diverse prove in corso su cultivar rosse e nere, medio-tardive, sempre apirene. Con questo progetto crediamo fermamente sull’innovazione varietale. C’è fiducia e ottimismo”.

Incognite sul mercato dell’uva

Intanto, in generale, il mercato dell’uva da tavola è alle prese con una produzione piuttosto scarsa: “Il 70-80% dei volumi saranno raccolti entro fine ottobre. Poi qualcosa si cercherà di conservare fino al periodo natalizio se si riuscirà”, conclude il presidente di Nuvaut e di Apeo. “Ma sul mercato non mancano le incognite, tra clima instabile (che rischia di stressare le piantagioni) e conseguente difficoltà nella programmazione”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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