UVA, EMERGENZA FURTI. LAPORTA: “SITUAZIONE GRAVE. LO STATO INTERVENGA”

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La campagna dell’uva da tavola in Puglia è iniziata da pochi giorni e i furti del prodotto già si moltiplicano. A denunciare la situazione sempre più allarmante nelle aree produttive pugliesi è Michele Laporta (nella foto), presidente del Consorzio di Promozione e Tutela Uva di Puglia IGP.

“Il fenomeno purtroppo negli ultimi due-tre anni è in rapida espansione. Quest’anno la raccolta è iniziata in anticipo di una decina di giorni, ai primi di luglio, e già si sono registrati diversi episodi di merce rubata direttamente in campagna, a volte non ancora matura”.

In un episodio il figlio di un produttore è stato addirittura investito dai ladri intenti a fuggire una volta scoperti.

“A volte non si denuncia per timore delle ritorsioni”

“Il problema più grave, a fianco del danno produttivo ed economico delle razzie, è proprio legato alla sicurezza degli agricoltori, che sempre più spesso temono di recarsi nelle campagne per timore di ritrovarsi a tu per tu con i ladri”, aggiunge Laporta. “Come detto non solo il fenomeno è in rapida espansione ma temo esista anche una parte di sommerso. Se da una parte ci sono persone che denunciano i furti, in particolare quelli più gravi, esiste un’altra fetta di produttori che non segnalano gli episodi per paura di ritorsioni”, spiega il presidente del consorzio di tutela pugliese. “Non è una questione di omertà. Non si vuole nascondere il fenomeno, ma esiste il timore di ciò che potrebbe accadere una volta denunciato l’episodio”.

“Le istituzioni devono intervenire per contrastare il fenomeno”

“Se non si interviene, però, il timore è che la gravità e la frequenza di quanto sta avvenendo aumenti ulteriormente”, continua Laporta. “Faccio pertanto un appello agli agricoltori affinché denuncino gli episodi di furti. Dall’altra però le istituzioni dovrebbero intervenire in maniera più decisa per essere più incisive contro tali fenomeni con pene certe e severe per chi commette tali reati”.

“Serve una cabina di regia”

“Le forze dell’ordine e gli enti preposti dovrebbero effettuare fin da subito un monitoraggio serio e ad ampio raggio per tentare di contrastare il fenomeno, che altrimenti rischia di degenerare, specialmente se chi commette i reati rimane impunito. A tal proposito servirebbe una cabina di regia istituzionale unica che organizzi un controllo capillare sui territori dove si produce l’uva. Tale strumento potrebbe così intercettare anche possibili mercati paralleli illegali. Perché la merce rubata è altamente probabile che venga commercializzata attraverso canali clandestini”.

Laporta ha chiesto e ottenuto un incontro con il neo prefetto della provincia BAT (Barletta Andria Trani), che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni, proprio per discutere di queste tematiche.

L’andamento della stagione, partita in anticipo: altà qualità, bassi consumi

Nel frattempo, a livello produttivo, la stagione è partita in anticipo di una decina di giorni, con i primi stacchi in Puglia partiti ai primi di luglio.

La deficitaria gestione dell’acqua sta creando qualche grattacapo anche in Puglia: “La rete di infrastrutture è carente con frequenti rotture dei sistemi che consentono l’irrigazione e che non permettono quindi agli agricoltori di avere a disposizione con regolarità l’acqua per le piantagioni”, spiega Laporta.

Dall’altra però la qualità del prodotto è eccellente grazie al clima favorevole: calibro, sapore e grado brix dell’uva sono ottimi. “Ciò che preoccupano sono i consumi bassi. In tal senso serve un’educazione alimentare e una promozione più capillari. I prezzi rispecchiano l’elevata qualità del prodotto. Ma non è sufficiente. Serve spingere sui consumi”.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

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