UNITEC SCOMMETTE SUL PACKAGING. BENEDETTI: “SERVE LA QUALITÀ “VERA” PER CONQUISTARE IL CONSUMATORE”

Condividi

Il concetto di qualità nel settore ha ormai perso di significato. È diventata una parola ambigua. Tutti dicono di farla ma in concreto spesso il livello qualitativo dell’ortofrutta lascia a desiderare e i consumi ne risentono”. Parla chiaro il presidente di Unitec Angelo Benedetti (nella foto), nella conferenza stampa organizzata oggi, nella seconda giornata del primo Macfrut riminese.

Il numero uno del gruppo, leader nel settore delle tecnologie per i prodotti ortofrutticoli, spiega: “Oggi fare qualità significa dare risposte alle molteplici esigenze e gusti dei consumatori, che cambiano di Paese in Paese. Il calo dei consumi è causato anche da un livello qualitativo di verdura e soprattutto di frutta insufficiente. La tecnologia in questo senso dà una grossa mano, offrendo alla produzione strumenti efficaci che selezionano frutta e ortaggi. Chi ci crede vede i risultati”.

Per conquistare il consumatore Benedetti ha una propria ricetta. “Bisogna abituare gli acquirenti di ortofrutta ad un livello qualitativo alto e costante nel tempo, offrendo tutte le tipologie di un determinato prodotto per soddisfare tutti i gusti dei consumatori. Purtroppo invece, spesso, e in particolare in Italia, ciò non avviene. Lo testimonia il fatto che una grande catena distributiva inglese come Tesco ha deciso di non acquistare più prodotto italiano perché non gli viene garantita una sufficiente qualità della merce. La tecnologia, specie in Italia, è ancora vista più come un costo che come un valore aggiunto. Credo sia una questione culturale. In realtà garantire coerenza e affidabilità nel tempo fa guadagnare anche l’azienda produttrice. Un consumatore deluso dalla qualità della frutta che mangia rischia di essere un danno incalcolabile, visto che quella sensazione negativa può trasmetterla anche alle generazioni future”.

Anche per questo Unitec ha deciso di investire non solo nei macchinari ma ora anche nel packaging grazie al lancio di una nuova divisione ad hoc, specializzata in macchine confezionatrici verticali per alimenti (dalla pasta, ai biscotti, alle farine al pet food fino alla IV gamma). Una novità che si fonde con il know-how dell’azienda ravennate nel campo delle tecnologie per la selezione della qualità interna ed esterna dei frutti.

“Non importa che si tratti di mele, ciliegie, mirtilli, albicocche o altri frutti – aggiunge il presidente di Unitec. Ogni frutto ha proprie peculiarità e proprie caratteristiche, ma per noi l’obiettivo è sempre lo stesso: sviluppare e realizzare tecnologie innovative e personalizzate in risposta alle reali esigenze delle centrali ortofrutticole nel mondo per permettere loro di offrire prodotti di qualità coerente nel tempo in grado di conquistare la fiducia dei consumatori. Questo per migliorare la loro immagine nei diversi mercati, con conseguenti benefici sul loro business”.

L’azienda di Lugo sta studiando anche dei packaging peculiari per l’ortofrutta, partendo dalle ciliegie “ma che potrebbe essere utilizzato anche per altre tipologie di frutta”. Ad ogni modo il concetto è che una confezione deve essere garanzia di affidabilità del prodotto che contiene”. Le ciliegie sono uno dei principali prodotti trattati da Unitec: 350 mila tonnellate lavorate ogni anno, che equivalgono a 40 miliardi di frutti selezionati. “Se il consumatore mangia un prodotto buono, lo ricompra. Noi lo stiamo riscontrando anche su mercati esigenti come Asia e Regno Unito”. Qualche segnale positivo in tal senso arriva anche dall’Italia. “Recentemente abbiamo venduto un bell’impianto per la lavorazione di ciliegie all’azienda Di Palma. Un segnale che ci rende felici. Purtroppo però la sensazione è che l’Italia tenda a inseguire l’innovazione invece che anticipare i trend. Servirebbe un cambio di visione”.

Intanto Unitec, che sta concludendo la costruzione di una nuova struttura per l’ampliamento della sede di Lugo con 3.800 metri quadrati di capannoni e 1.400 metri quadri di uffici, si attende anche per il 2015 risultati positivi, con un leggero aumento di fatturato, che dovrebbe passare da 67 milioni di euro del 2014 a 70 milioni di euro di quest’anno, sviluppati per oltre il 90% all’estero.

Benedetti, in ultima battuta, commenta positivamente questa prima edizione riminese di Macfrut. “C’è un’energia nuova, ottimistica – spiega- Le proposte nel settore del packaging sono molto migliorate. Va dato merito a Piraccini del grande lavor che ha fatto. Ora bisogna insistere per crescere nell’internazionalizzazione. L’obiettivo però – precisa – non è quello di competere con Milano ma puntare su Berlino. Ad ogni modo bisogna pensare a realizzare un’unica fiera italiana dell’ortofrutta. Passa anche da qui il futuro del settore”.

Emanuele Zanini

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE