UE E USA CHIUDONO LA GUERRA SUI DAZI. DE CASTRO ESULTA: “SI APRE UNA NUOVA STAGIONE”

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“Lo stop di cinque anni a dazi e altre ritorsioni tariffarie tra Unione europea e Stati Uniti non solo rappresenta un’ottima notizia per le aziende e i lavoratori italiani ed europei, ma sancisce soprattutto l’avvio di una nuova stagione di relazioni diplomatiche e commerciali tra le due sponde dell’Atlantico, con riflessi consistenti anche per l’interscambio di prodotti agroalimentari”.

Paolo De Castro

Così Paolo De Castro, membro S&D della commissione Commercio internazionale del Parlamento Ue, commenta l’accordo raggiunto sul ‘cessate il fuoco’ quinquennale della guerra commerciale durata 17 anni tra Bruxelles e Washington, per i sussidi ai produttori di aerei Airbus e Boeing.

“L’accordo raggiunto durante il vertice Ue-Usa di oggi a Bruxelles, alla presenza del presidente USA, Joe Biden – osserva De Castro – segue di pochi giorni il proficuo confronto in Cornovaglia tra i rappresentanti del G7 e costituisce un primo importante risultato dei rinnovati rapporti diplomatici tra Unione e Stati Uniti, partiti nel gennaio scorso in occasione dell’Inauguration Day e l’insediamento alla Casa Bianca della nuova amministrazione americana”.

“A febbraio – ricorda l’europarlamentare PD – come commissione Agricoltura dell’Europarlamento abbiamo chiesto una moratoria dei dazi doganali applicati dagli USA a ottobre 2019 su una serie di prodotti Ue, tra cui anche eccellenze dell’agroalimentare “Made in Italy” come formaggi e salumi. L’apertura di un vero tavolo negoziale, in cui discutere tra alleati con l’obiettivo condiviso di risolvere controversie che affliggono i cittadini su entrambe le sponde dell’Atlantico, ha portato a un primo importante segnale di distensione nei rapporti commerciali con la sospensione dei dazi di quattro mesi, annunciata a marzo”.

“L’accordo di oggi va ben oltre, eliminando per cinque anni il rischio di dazi aggiuntivi per i prodotti europei esportati Oltreoceano, dopo essere stati ingiustamente penalizzati – conclude De Castro – con danni economici enormi, che per i soli produttori italiani ammontano a oltre 500 milioni di euro, e che si vanno ad aggiungere a quelli provocati dalla pandemia”.

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