Una nuova linea di credito italiana di 73 milioni di euro a disposizione delle piccole-medie imprese con sede in Tunisia. Tra i settori che godono di questa possibilità c’è anche l’agricoltura. Ogni singolo finanziamento, anche se ripartito su diversi contratti, dovrà rientrare tra un minimo di 55 mila euro e un massimo di 2,1 milioni di euro.
Un’opportunità davvero interessante, i cui risvolti politico-commerciali sono stati al centro di un convegno tenutosi ieri pomeriggio al Macfrut di Cesena dal titolo “Tunisia, un sito strategico per le imprese nel Mediterraneo”. All’incontro, moderato dal direttore editoriale del Corriere Ortofrutticolo Antonio Felice, hanno partecipato Iresha Baranage della Fondazione EMDC (Euro-Mediterranean Development Centre) e i rappresentanti di tre agenzie tunisine che operano sul mercato internazionale per lo sviluppo del commercio: Zied Labib per FIPA (agenzia per la promozione degli investimenti stranieri), Kaouther Trabelsi di CEPEX (centro per la promozione dell’export tunisino), Abdelmoumen Toukabri di APIA (agenzia per la promozione degli investimenti in agricoltura).
L’export tunisino con i suoi 2.790 prodotti commercializzati in 160 paesi rappresenta il 35,7% del PIL nazionale. L’Italia è il primo mercato di destinazione per i prodotti agroalimentari tunisini di cui l’ortofrutta rappresenta l’8,3% del totale, gli agrumi lo 0,7% e i datteri il 14% (la Tunisia è il primo esportatore di datteri al mondo). (c.b.)