Sulla rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti il presidente nazionale di Fruitimprese, Marco Salvi (nella foto), dichiara: “Gli americani si sono espressi chiaramente e con nettezza, quindi non possiamo che accogliere con favore l’elezione di Trump alla guida di un Paese con cui l’Italia ha storici e profondi legami di amicizia, e oggi anche di sintonia politica. Il rispetto e la collaborazione reciproca continueranno, ne sono sicuro. Quanto ai rapporti commerciali con l’Europa, inutile drammatizzare adesso, stiamo a vedere cosa succederà. Voglio solo ricordare che la politica estera americana si è sempre dimostrata protezionista. Se adesso vengono minacciati nuovi dazi è ovvio che sarebbe una complicazione per l’agrifood italiano che vede negli USA un grande mercato di sbocco”.
“Però – aggiunge Salvi – voglio qui ricordare che anche l’Europa è un grande mercato da 450 milioni di consumatori e forse è arrivato il momento per i decisori europei di strutturare interventi per il proprio territorio a favore di un mondo produttivo agricolo che vuole continuare a produrre. Come l’America, anche l’Europa deve pensare a tutelare le proprie attività economiche, sviluppando il proprio mercato interno, abbandonando scelte dettate da ideologie ambientaliste che si sono rivelate perdenti e dannose. Dobbiamo essere noi i primi a difendere i nostri interessi senza delegare i compiti ad altri, con regole precise basate su reciprocità e difesa dello spazio comune europeo. Prima di tutti gli argomenti di politica commerciale, l’Europa deve smettere di farsi autogol mettendo a rischio le nostre produzioni di eccellenza come kiwi, pere e mele togliendo i principi attivi, le ‘medicine’ delle piante, senza i quali non possiamo più difenderci da fitopatie e parassiti. Il primo imperativo categorico per noi è quello di essere in grado di produrre. Senza produzione non c’è competitività, non c’è futuro”. (red)