Il mercato ortofrutticolo di Trieste è sempre più in difficoltà: le terribili giornate di bora hanno causato nuovi danni alla già critica struttura di riva Ottaviano Augusto. Protestano gli operatori: "Accedere dal lato di riva Ottaviano Augusto è impossibile, visto che il portone divelto dalle raffiche lo scorso marzo non è stato ancora riparato".
"A questo si sono aggiunti ora il crollo della vetrata del portone principale e il sollevamento della guaina impermeabilizzante del tetto, con notevoli rischi per l’incolumità di operatori e visitatori". Dal mercato si alza un forte sollecito al Comune, proprietario e gestore della struttura: "Vogliamo risposte concrete adesso che la struttura è stata ulteriormente danneggiata dalle ultime intemperie".
Chi lavora all’Ortofrutticolo, come riporta Informa Trieste, si dimostra stanco: "Gli evidenti problemi logistici e i danni commerciali derivanti da questa situazione sono stati sopportati dalla categoria, a lungo, con pazienza e comprensione – dice la loro nota – ma davanti al prolungarsi di uno scenario ormai insostenibile, che è destinato a ripetersi nel tempo, gli operatori del Mercato esigono un intervento concreto ed a breve termine dell’Amministrazione comunale. Peraltro, quest’ultima è già stata più volte sensibilizzata e informata al riguardo, affinché fossero effettuate quelle azioni necessarie a garantire il funzionamento della struttura".
Gli operatori ricordano che "attualmente nel Mercato operano, in 32 box in concessione, 17 imprese, fonte occupazionale diretta per 60 addetti e indiretta per altri 140 circa. Le imprese del polo ortofrutticolo vantano complessivamente un fatturato annuo di alcune decine di milioni di euro, con riflessi evidenti e importanti, anche sotto il profilo del gettito fiscale locale. Il Mercato – si aggiunge – è punto di approvvigionamento esclusivo per circa 130 dettaglianti del settore, i supermercati di un noto marchio cittadino, numerosi ristoranti e comunità. Inoltre il Mercato è al servizio di una consistente clientela che giunge da Capodistria, Maribor e Lubiana, con la prospettiva peraltro, a seguito dell’entrata nell’Ue della Croazia, di un ulteriore, possibile, bacino di utenza".
Dopo il mancato trasferimento alle Noghere, si era di recente manifestato l’interesse della Camera di commercio di trasferire l’Ortofrutticolo in un nuovo centro all’ingrosso fuori città, ma nessun accordo è intervenuto con il Comune.