TRE “URAGANI” MINACCIANO IL SETTORE. “PRONTI A DIFENDERCI DALL’UE”

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Confagricoltura e Coldiretti si trovano sulla stessa sponda nel guardare con preoccupazione e preparare barricate ai tre “uragani” che dalla UE minacciano l’agroalimentare italiano – riduzione anticrittogamici e pesticidi del 50% entro il 2030, sostegno al Nutriscore e al cibo sintetico – evocati dal segretario generale della Uila (Unione italiana Lavoratori Agroalimentari), Stefano Mantegazza (nella foto di apertura), in occasione del VII Congresso del sindacato in svolgimento a Roma.

“Molto spesso – ha osservato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenendo al Congresso – ci troviamo di fronte a un sistema regolatorio da parte di Bruxelles che guarda in un’ottica non rivolta alla costruzione di un modello economico virtuoso per la nostra Comunità europea, bensì guarda esclusivamente a una logica che non produce ricchezza, sviluppo e progresso, soprattutto a livello di sistemi agricoli. Le proposte in discussione questi giorni sulla riduzione dei prodotti fitosanitari, unito alla equiparazione dei sistemi agricoli alle attività industriali in termini di emissioni, rischia in maniera fortissima di dare un colpo micidiale alle grandi produzioni che, guarda caso, sono soprattutto quelle che danno maggiore occupazione al settore, soprattutto la parte florovivaistica e frutticola”.

Anche il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, nel suo intervento all’assemblea Uila ha sottolineato che “Oggi l’Europa che rischia di destabilizzare quello che abbiamo costruito in questi decenni, il responsabile ha un nome e cognome, Frans Timmermans (vicepresidente della Commissione Ue e direttore del Green Deal europeo, ndr), che ci vuole proporre cibo sintetico in alternativa a quello tradizionale, e questo vuol dire cancellare storia e cultura e tutto ciò che distingue l’agroalimentare italiano dagli altri. Poi siamo d’accordo, e non potremmo essere altrimenti nella lotta al Nutriscore, osservando però che non abbiamo messo in campo una vera proposta alternativa, il Nutrinform Battery l’abbiamo infatti annunciato ma non l’abbiamo applicato”.

La “battaglia” sul lavoro agricolo

Sul grande tema del lavoro in agricoltura, sia Confagri che Coldiretti hanno sostenuto la necessità di assicurare maggiore qualificazione, impegnarsi sempre di più nella battaglia contro l’illegalità e il lavoro nero e richiedere al nuovo governo interventi urgenti sul fronte del taglio del costo del lavoro. “Non parlo di Polonia, Bulgaria e Ungheria – ha detto Giansanti – ma anche in Germania il costo del lavoro è molto più basso rispetto al nostro. Quindi vedi, per esempio, che i produttori di mele del Tentino vanno sul mercato con un prodotto molto più costoso rispetto a quello dei tedeschi, dobbiamo proseguire con maggior forza la battaglia sul cuneo fiscale e sulle retribuzioni, c’è ancora troppa zavorra dalla fiscalità, che dovrebbe essere invece maggiormente equilibrata a favore dei lavoratori”.

Sulla decontribuzione il presidente di Coldiretti si è spinto oltre, osservando che “è il momento di usare coraggio e vogliamo sostenere con coraggio che tutto quello che sarà tagliato sul costo del lavoro andrà stata totalmente a quelli che sono i nostri collaboratori”.

Anche Coldiretti intende proseguire “la battaglia contro illegalità e caporalato – ha aggiunto Prandini -, un caporalato che non va visto solo all’interno dell’impresa agricola ma all’interno di tutta la filiera agroalimentare, per esempio si consente l’import da Paesi che sfruttano il lavoro minorile o usano prodotti fitosanitari che nel nostro Paese sono vietati perché nocivi per la salute”.

Cristina Latessa

 

SCARICA QUI la relazione di Stefano Mantegazza

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