TRE NUONE REFERENZE PER I SUCCHI DELL’OP ROSARIA… IN ATTESA DEL MACFRUT

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Possono esserci dubbi sul fatto che un succo di frutta è più buono e salutare se contiene alte concentrazioni di frutta? Se poi questa frutta, che viene trasformata, è di ottima qualità il gioco è fatto! Siamo in un momento storico in cui si discute, anche in maniera accesa, sulla opportunità e sull’interesse di aumentare per legge la percentuale minima di frutta nei succhi di agrumi. 


 

L’OP Rosaria non ha dubbi, propone i succhi naturali al 100%, fatti con gli agrumi siciliani di alta qualità, a marchio Rosaria. Già da qualche tempo è in commercio la spremuta di arancia rossa di Sicilia IGP a marchio Rosaria. Oggi l’Organizzazione di Produttori Rosaria lancia la spremuta di arancia Dop di Ribera e del Mandarino, senza zuccheri aggiunti e con un solo blando processo di pastorizzazione.

 

 

Ma proviamo ad andare più in fondo. Chi è l’OP Rosaria? Quel’è la strategia aziendale? Perché il nome Rosaria? Lo chiediamo ad Aurelio Pannitteri, presidente dell’Organizzazione Produttori che in Sicilia riunisce tra le migliori aziende di produzione agrumicola che hanno deciso di puntare oltre che sulla provenienza del prodotto (rigorosamente Sicilia) su un fattore tanto decantato ma certamente non scontato: la qualità.

 

“Da sempre la strategia aziendale si incentra sulla ricerca in campagna di prodotto di alta qualità quindi ottenuto secondo precise tecniche di produzione, raccolto al momento giusto, altamente selezionato e lavorato con tecniche sperimentate in anni ed anni di lavoro in questo settore. Il consumatore sta premiando questa nostra determinazione e noi lo aiutiamo a farci riconoscere attraverso azioni di comunicazione che hanno portato il marchio Rosaria tra quelli più riconosciuti nel panorama ortofrutticolo italiano. La provenienza è ovviamente una delle leve principali della nostra strategia che non è una semplice comunicazione ma semmai il trasferimento all’esterno della nostra azienda delle potenzialità dei terreni, del sole, delle tradizioni e delle professionalità degli agrumicoltori siciliani. Rosaria, quindi, un nome siculo per un prodotto siculo al 100%. Così come oggi sono al 100% le nostre spremute di arance rosse, bionde, mandarini e mix di agrumi che vengono prodotte a partire da frutta di alta qualità e lavorate con altrettanta maestria da esperti del comparto”.

Certo non è facile in questo momento storico produrre qualità per imprenditori agricoli siciliani che certamente non sono avvantaggiati né dal punto di vista economico, con costi di produzione sempre più alti e pressione fiscale alle stelle, né da un punto di vista di mercato in cui la evidente mancanza di strategia di comparto ha prodotto una situazione di competizione interna non indifferente, costi di filiera assai penalizzanti soprattutto se confrontati con i principali competitors internazionali.

Ma allora qual è la strategia per conquistarsi quel valore aggiunto in grado di aumentare la capacità competitiva dei produttori? “Proprio per questo è nata l’OP Rosaria, continua Aurelio Pannitteri. I produttori associati sono tutti dei veri professionisti dell’agrumicoltura che dedicano il loro tempo alla coltivazione di un prodotto di qualità con investimenti periodici in campagna e con la grande consapevolezza che la sfida può essere vinta solo con l’aggregazione, con l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla comunità europea in maniera efficace e non strumentale, come spesso invece in passato è stato fatto in Sicilia, e contribuendo in maniera attiva alla gestione di una organizzazione di produttori che nel tempo sta crescendo proprio perchè ha una vera strategia aziendale di filiera. L’OP serve a sostenere, orientare la produzione verso il mercato attraverso la messa a punto di strategie comuni dove il marchio Rosaria rappresenta un logo identificativo, una casa comune sinonimo di organizzazione e qualità che naturalmente deve essere premiata dal consumatore”.

Ma possiamo dire che gli agrumi e le spremute Rosaria sono anche rispettose dell’ambiente? Su questo argomento ci confrontiamo invece con Salvatore Pannitteri. “Gli agrumi che vengono commercializzati dall’OP Rosaria sono tutti prodotti con metodi rispettosi dell’ambiente non solo per le tecniche di produzione adottate che vengono monitorate da agronomi appositamente incaricati dall’OP ma anche attraverso l’utilizzo delle più recenti tecnologie che ci consentono, nel contempo, di abbassare i costi di filiera come per esempio l’utilizzo del fotovoltaico, ultimo tra i vari investimenti aziendali”.

Ma allora, dove si possono conoscere queste nuove spremute Rosaria? “Il lancio, dice orgoglioso Aurelio Pannitteri, avverrà a settembre al MacFrut di Cesena, dove l’OP Rosaria sarà presente, come ogni anno, con un proprio stand tutto siculo, accattivante e soprattutto dove sarà possibile provare oltre l’oramai conosciuta spremuta ottenuta con arance rosse di Sicilia IGP, la spremuta di arance DOP Ribera, quella di mandarino e per finire un mix di agrumi” . Saremo allo stand 7-8 padiglione A.

 

 

 

 

 

 

 

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