Alla fine sono più di 150 i trattori in marcia a passo d’uomo arrivati in piazza della Costituzione a Bologna, nel primo giorno della mobilitazione a oltranza degli agricoltori. La bandiera a scacchi è stato l’appuntamento in Regione Emilia Romagna alle 12, dove sono arrivati due cortei: uno proveniente dalla zona di Modena e uno da quella di Ferrara. Un inizio settimana di protesta che, oltre alla Bologna 30, sta causando altri problemi alla viabilità della città.
Non sono mancate le criticità per la mobilità lungo la strada dei due cortei, scortati dalla Polizia Locale e dalla Stradale, come ricorda Il Resto del Carlino. A creare maggiore disagio è stata la sfilata arrivata intorno alle 12 attorno al palazzo della Regione, in una via Stalingrado, altezza fiera, rimasta bloccata dal presidio. La via Emilia, dicono gli organizzatori, “è stata bloccata in mattinata in direzione Bologna, con i mezzi che la stanno percorrendo ai 20 all’ora e per 90 chilometri di tratto”.
La manifestazione è stata organizzata dai Cra, I Comitati Riuniti Agricoltori è stata definita “ad oltranza”: ha come finalità quella di salvare l’agricoltura italiana “dalle importazioni selvagge, dal saccheggio e dagli abusi delle banche, da uno Stato asservito a multinazionali capace solo di affossarci di tasse, accise e storture di ogni genere”. Sotto accusa l’intera classe politica “incapace di tutelare lavoratori e imprese”, ma anche le politiche comunitarie e i grandi sindacati, giudicati colpevoli “di tradimento degli interessi dei lavoratori”.
Proteste anche in Calabria, dove gli aderenti al Movimento Territorio e Agricoltura (Mta) del Sud Italia hanno intasato diverse strade statali con i trattori. Presidi di agricoltori sempre a bordo dei propri trattori sono in corso anche in Abruzzo, a Bari, Foggia e Altamura in Puglia, a Sciacca in Sicilia, a Frosinone e Latina in Lazio, a Torino.