TRAMACO: TRASPORTO VIA MARE TRA BOOM DEI COSTI E INCOGNITE. EXPORT ITALIANO PIÙ FORTE DELLE DIFFICOLTÀ

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Trasporti via mare, il Corriere Ortofrutticolo fa il punto della situazione con Riccardo Martini (nella foto), amministratore delegato di DCS Tramaco, società di logistica specializzata nei traffici refrigerati.

Martini, che anno è stato il 2021?

– La stagione dell’export 2021 era partita con grosse incognite, dovute alle crescenti difficoltà legate al trasporto marittimo: aumento del costo del trasporto stradale a causa della mancanza di autisti e dell’aumento del carburante, carenza di container e contemporaneo aumento esponenziale dei noli, irregolarità dei servizi, con transit time che a volte si allungano di settimane. Per non parlare dell’aumento del costo del packaging. Eppure, analizzando i numeri relativi all‘export di ortofrutta del 2021, che registrano aumenti anche a due cifre, non ci si può che rallegrare. È un segnale di grande vitalità dei produttori ed esportatori italiani, capaci di stare sul mercato nonostante tutto. Un segnale che abbiamo colto anche a livello aziendale, vista la crescita dei container movimentati in esportazione dello scorso anno.

 

Come vengono gestiti i problemi logistici del momento?

– Con un grande sforzo congiunto dei nostri uffici operativi e dei responsabili della logistica delle aziende esportatrici, che hanno compreso che ci si trova in una situazione eccezionale, mai affrontata in passato. Le spedizioni adesso richiedono il doppio del tempo e dell’attenzione, la programmazione è diventata una chimera. Fino all’ultimo non sappiamo se e quando ci saranno le navi, se ci sarà spazio e disponibilità di vuoti e di camion. A volte si deve riprogrammare tutto nel giro di poche ore, per non lasciare a terra carichi già pronti nei centri di confezionamento. Tutto ciò in uffici e magazzini costantemente sotto organico, con impiegati ed operai in isolamento o quarantena: un problema generalizzato.

E per quanto riguarda i noli marittimi?

– Il 2022 sarà un altro anno di sofferenza, come hanno detto anche gli analisti del settore. Per i trasporti refrigerati i noli, nella migliore delle ipotesi, non diminuiranno, ma probabilmente ci saranno nuovi aumenti, che speriamo possano essere assorbiti dai mercati in quanto è una incidenza sempre maggiore sul prezzo di vendita del prodotto.

Qual è la dinamica che determina questi aumenti?

– In alcune aree geografiche la ripresa post lockdown è stata più veloce del previsto, con un forte aumento dei consumi e quindi degli scambi commerciali. Le compagnie di navigazione hanno spostato più container e navi su quelle rotte, allettate anche dagli altissimi noli che potevano spuntare. Ciò, a lungo andare, ha provocato la congestione dei porti di queste aeree, con lunghe attese delle navi per entrarvi e la saturazione dei terminal container.
Il risultato è che le navi subiscono forti ritardi rispetto agli “schedule” previsti ed i container, per essere svuotati e tornare in circolazione, necessitano di tempi molto più lunghi rispetto al passato. Da qui nasce la carenza di container vuoti disponibili.


Com’è iniziato il 2022 per l’export ortofrutticolo via mare?

Gennaio, guardando le statistiche, è migliore di quello del 2021, quindi sembra proseguire il trend positivo. Ma le incognite sono sempre di più: oltre ai noli marittimi, il gasolio continua ad aumentare di prezzo e di conseguenza anche l’autotrasporto, il costo triplicato dell’energia elettrica influenza ovviamente il costo del prodotto stoccato. A ciò si aggiunge una recentissima normativa bancaria del governo egiziano, che impone l’utilizzo della lettera di credito per i pagamenti della merce da importare: l’Egitto è diventato il primo mercato per l’export via mare delle mele italiane, di conseguenza l’impatto di questo provvedimento sulla seconda parte della stagione potrebbe essere molto significativo.

Dcs Tramaco è attiva anche nei servizi d’importazione e transito per Europa: quali sono le prospettive per i prossimi mesi?

– Anche qui, dense di incognite. Questi traffici sono pesantemente influenzati dai problemi logistici di cui abbiamo parlato. Tra non molto prenderanno il via le campagne di importazione in controstagione di patate novelle, arance e cipolle dal Mediterraneo Orientale, che gestiamo tramite le nostre strutture refrigerate nei porti di Ravenna e Venezia. Trattandosi di prodotti di valore medio-basso, sopportano più difficilmente l’aumento dei noli marittimi e dei costi di trasporto, cui si aggiunge l’inevitabile aumento degli oneri di frigoconservazione. Il costo dell’energia elettrica di gennaio 2022 è tre volte superiore a quello dello scorso gennaio: per strutture energivore come i nostri magazzini refrigerati, sarà impossibile ribaltare sulla merce aumenti di questo tipo. Mi auguro che il Governo intervenga per calmierare le tariffe: è a rischio la sopravvivenza delle aziende di questo settore.

Mirko Aldinucci

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