TOSCANA: CAMPI AGRICOLI SOMMERSI DALL’ACQUA, PRODUZIONI A RISCHIO

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L’agricoltura toscana rischia di annegare. Il prolungamento delle perturbazioni con continue piogge, unite a casi di grandine e nubifragi, e abbassamenti imprevisti delle temperature stanno mandando in tilt l’agricoltura. Le persistenti precipitazioni hanno allagato centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli facendo salire la preoccupazione tra gli agricoltori.

L’agricoltura, fa sapere Coldiretti Toscana, è costretta “ad uno stop forzato a causa delle grandi quantità d’acqua che stanno rendendo impossibile qualsiasi tipo di pratica agricola”. In Toscana sta succedendo esattamente il contrario di quanto accaduto nello stesso periodo dello scorso anno: “di questi tempi – fa notare Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – ci trovavamo ad affrontare l’emergenza siccità con tutte le sue conseguenze”.

A dare le proporzioni del “fenomeno” climatico i dati sulle precipitazioni: nel marzo 2012 (31 giorni) erano caduti complessivamente circa 20 millimetri di pioggia contro i 110 millimetri ed oltre della sola prima quindicina di marzo 2013. A preoccupare Coldiretti sono le previsioni per i prossimi giorni che potrebbero allungare i tempi per il ritorno alla normalità e compromettere il futuro di alcune produzioni che stanno entrando nel vivo. Interi appezzamenti sono sommersi sotto 10-15 centimetri di acqua ed è praticamente impossibile raccogliere gli ortaggi di stagione come è impossibile utilizzare i mezzi agricoli per preparare i terreni. In cima alla lista dei pensieri c’è il settore cerealicolo (grano duro e tenero, mais, orzo) che in Toscana occupa oltre 115 mila ettari impegnando oltre 12 mila aziende. Intere aree già seminate o pronte ad esserlo sono allagate: le situazioni più complicate nel senese (soprattutto in Val di Chiana, nel grossetano, nel pisano e nel livornese).

“Ad essere maggiormente colpite sono le coltivazioni cerealicole – conferma Marcelli – ma sono a rischio anche gli alberi da frutto, in fase di germinazione, e le “primizie” primaverili di questa stagione. La preoccupazione è rivolta anche alle colture orticole, alcune già in fase di crescita, e, per queste, l’ondata improvvisa di freddo, proprio a ridosso dell’entrata della primavera, va a sommarsi al dato negativo, e in controtendenza sulla media nazionale, che registra il -40% delle semine come dato medio”.

A tenere con il fiato sospeso l’agricoltura sono anche gli smottamenti, le frane ed i disagi provocati dalla “fragilità” dei terreni in tutta la regione che sono costati già milioni di euro di danni. “Stiamo sorvegliando tutte le situazioni più critiche ed in particolare – spiega ancora Marcelli – la dove si sono già verificate situazione di forte criticità come nel caso delle colline del Candia, a Massa Carrara”.

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