TORINO: SCHIACCIATO DAI DEBITI, GROSSISTA DEL CAAT SI SUICIDA

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Esasperato dai debiti, non ce l’ha più fatta e ha deciso di farla finita. Luigi Melillo, 62 anni, un grossista al mercato ortofrutticolo di Torino, si è ucciso sparangosi con un colpo di fucile nella propria casa nel capoluogo piemontese. Alla base del gesto ci sarebbe stata una forte depressione causata da gravi problemi economici cui il piccolo imprenditore non riusciva piu’ a far fronte.

In casa con lui, era presente la compagna di 10 anni più anziana, sconvolta dal gesto. Tuttavia la donna ha affermato. "Lo diceva sempre – ha raccontato alla polizia – che lo avrebbe fatto, che si sarebbe ucciso perché non ce la faceva più. "Così non ce la faccio. Troppe cose da pagare, meglio farla finita", mi diceva. E io avevo paura che accadesse per davvero".

L’uomo non sapeva più come proseguire nella sua attività lavorativa, schiacciato dai debiti con privati, con il fisco ed Equitalia. Ormai gli affari erano calati in modo drammatico: agli incassi si erano sostituiti via a via i debiti, che ormai ammontavano a decine di migliaia di euro. Cifre sempre più grosse che avevano finito per soffocare la piccola azienda, dopo una vita intera al Caat. E all’orizzonte non si intravedeva nemmeno l’ombra della ripresa. Da qui pare la decisione di compiere il gesto estremo. (fonte: Agi, La Repubblica)

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