È in corso di approvazione al Senato la legge contro lo spreco alimentare promossa dall’On. Chiara Gadda (Pd) che si prefigge di tracciare le “Norme per la limitazione degli sprechi, l’uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale”. Di questa e più in generale del tema ‘spreco alimentare’ se ne è parlato durante un convegno all’Università di Bergamo. All’incontro è stato sottolineato come la Fao ha quantificato in 1,3 miliardi le tonnellate di cibo sprecate nel mondo ogni anno e ha spiegato che se quello stesso cibo venisse recuperato sfamerebbe la metà della popolazione mondiale. L’impatto non è solo ambientale e sociale ma anche economico: basti pensare che si sprecano nelle case di tutto il mondo 8,1 miliardi di euro per cibo non consumato. È stato ricordato come si debba ripartire da tre parole chiave: sostenibilità, difesa del territorio e risparmio. Concetti che devono essere chiari nella mente di ogni componente della catena, dal produttore al consumatore.
Lo spreco inoltre avviene per il 56% nella filiera economica e per il 46% in capo al consumatore. La legge in discussione, ha spiegato Gadda, “pone grande attenzione ad una semplificazione burocratica per le donazioni di cibo in eccesso e ha previsto norme semplici e comprensibili da tutti”, con tracciabilità e sicurezza alimentare come paletti imprescindibili. Il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina ha sottolineato che “si punta ad una sensibilizzazione costruttiva qui in Italia. Riteniamo non efficace allinearci al modello francese che ha deciso di assumere un profilo sanzionatorio”.
Andrea Chiodi, amministratore delegato di Bergamo Mercati ha raccontato l’esperienza del centro agroalimentare orobico spiegando come la merce rimasta invenduta nella settimana venga commercializzata scontata al sabato mattina, mentre viene conferita a costi zero ad alcune associazioni benefiche.
Oscar Fusini direttore dell’Ascom di Bergamo, ha evidenziato inoltre come con la legge in discussione si siano introdotti provvedimenti per rendere fiscalmente più semplice le donazioni di cibo a indigenti.