TAGLI UE ALL’AGRICOLTURA, GARDINI: “PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA”

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“Chiederemo all’organizzazione europea delle rappresentanze agricole (Copa-Cogeca) di valutare anche una mobilitazione degli agricoltori europei: quanto proposto dal presidente del Consiglio UE Van Rompuy è  fuori da ogni logica”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari Maurizio Gardini dopo la proposta di tagli di bilancio al settore primario. 

 

 

“Non esiste più coerenza tra la strategia europea del 2020, che aveva fissato le linee di intervento dell’Unione fino al 2020 attraverso lo slogan “crescita inclusiva, intelligente e sostenibile” e ciò che sta emergendo dal dibattito. Come si può immaginare di centrare obiettivi così ambiziosi proponendo riduzioni di spesa di tali dimensioni? Ammontano infatti quasi a 80 miliardi i tagli rispetto alla proposta iniziale del giugno 2011 che almeno aveva tentato di “congelare” la spesa a valori correnti.

 

 

Secondo le prime simulazioni effettuate dagli uffici delle organizzazioni cooperative,  la proposta Rompuy ci riporta ai livelli di spesa che, in termini assoluti, sono quelli del periodo programmatorio 2007-2013, quando il bilancio UE era di 993,6 miliardi.

 

 

“La cosa più imbarazzante – continua Gardini –  è apprendere che nella nuova ipotesi di ripartizione della spesa, a pagare le conseguenze maggiori è il mondo agricolo. Infatti, oltre ai pesanti tagli previsti nella proposta originale di giugno 2011 che ammontavano ad oltre 38 miliardi, se ne aggiungono ora altri 22. E, come se non bastasse, vengono ridotti anche gli stanziamenti fuori dal quadro multiannuale che servono per affrontare le emergenze e le crisi gravi, tipo quella dell’E-coli che tutti ancora ricordiamo”.

 

“L’agricoltura vedrebbe in totale svanire nel nulla circa il 15% della propria dotazione. È così – si chiede Gardini – che l’Unione Europea intende far fronte alle sfide del futuro sulla salubrità e la sicurezza dei nostri alimenti? E soprattutto è così che si vuole rispondere alla sfida di garantire cibo alla popolazione mondiale che cresce al ritmo di 200.000 persone al giorno? È così che si risponde alle sfide occupazionali dei giovani europei che oggi scelgono l’agricoltura per garantirsi un futuro?

 

“Per quanto ci riguarda – conclude il Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari –, il negoziato sulla PAC  va a questo punto fermato. È stato un errore iniziarlo senza certezza di bilancio ed oggi lo è ancora di più continuarlo con queste premesse. Le richieste del mondo agricolo dovranno ora alzare il tiro a partire dalla percentuale obbligatoria di spesa del 30% per le misure di inverdimento che, alla luce di queste novità, appare ancora di più inappropriata, fino alle questioni che riguardano le misure di mercato e dello sviluppo rurale.

 

Proprio sullo sviluppo rurale – evidenzia il Presidente –  è inaccettabile l’inversione di tendenza rispetto al passato, quando erano stati previsti stanziamenti sempre crescenti.  Questo importante strumento, che finanzia tra le altre cose la ricerca, gli investimenti e la gestione del rischio, subisce oggi un ulteriore taglio, passando dagli 89 miliardi previsti nel periodo di programmazione 2007-2013 a 83,  dimostrando ancora una volta come i risparmi derivano da semplici calcoli matematici e non da riflessioni sul futuro del comparto".
 

Per l’assessore all’agricoltura della Lombardia Giuseppe Elias "le notizie provenienti da Bruxelles rispetto al possibile taglio del bilancio agricolo di 25 miliardi di euro sono allarmanti. La proposta di Van Rompuy è inaccettabile ed evidenzia l’assoluta miopia di certi ambienti politici comunitari".   

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