Con prezzi al produttore doppi rispetto alle susine tradizionali, un piano di espansione degli areali che punta ai 200 ettari piantati entro la fine dell’anno e tre nuove varietà ‘in pentola’, prosegue la strategia commerciale della nuova susina Metis che quest’anno giunge alla sua quarta campagna.
La prugna, frutto di un miglioramento varietale sviluppato nei laboratori californiani del breeder Glen Bradford, viene commercializzata da un club italo-franco-spagnolo in cui convergono le OP italiane Minguzzi e Zani, la Blue Whale francese e la spagnola Royal.
“Siamo a metà stagione – annuncia Giancarlo Minguzzi che guida l’omonima OP – e prevediamo di chiuderla con una produzione di circa 6mila quintali che raddoppieremo già dall’anno prossimo. Anche se siamo al quarto anno, è solo da due anni che abbiamo i volumi necessari per accedere alla grande distribuzione”.
Le catene coinvolte al momento sono Esselunga e Conad, ma il raddoppio, previsto per la prossima campagna, potrà aprire le porte ad altri due partner della GDO.
La susina Metis, caratterizzata da un rapporto tra acidità e grado Brix di 1.1/1.2 e dalla maggiore consistenza della polpa, garantisce una resa produttiva che varia dai 250 q/ha, per le varietà precoci, ai 400 per quelle tardive. Il differenziale rispetto alle varietà tradizionali che si riscontra sul prezzo al produttore, circa un euro al chilo (circa il doppio) non tiene, però, sugli scaffali dove, i prezzi, in entrambi i casi, oscillano tra i 2,50 e i 3,60 euro al chilo.
«Nei prossimi mesi – conclude Minguzzi – saranno licenziate altre 3 nuove varietà che si aggiungeranno alle 9 già esistenti, così da completare l’intera campagna di commercializzazione da giugno a dicembre».
Mariangela Latella
