SPREAFICO DI DOLZAGO RISORGE DOPO IL ROGO, INAUGURATO IL NUOVO STABILIMENTO: “PIÙ FORTI DI PRIMA”

Condividi

La sede a Dolzago di Spreafico come un’araba fenice è risorta dopo il devastante incendio che l’1 gennaio del 2012 aveva bruciato 3.700 metri quadrati (leggi news 1 e 2), oltre metà dei magazzini della sede centrale nel paese in provincia di Lecco.

A oltre tre anni da quel terribile episodio, causato da un cortocircuito della batteria di un carrello elevatore, l’impresa familiare, fondata nel paese lombardo nel lontano 1963, ha rilanciato inaugurando l’innovativo stabilimento, con i nuovi uffici amministrativi e commerciali, e proseguendo ugualmente spediti verso gli obiettivi che si erano già prefissati, orientati all’innovazione e all’export con una attenzione ancora maggiore verso il prodotto.

In un incontro organizzato proprio nella nuova struttura di Dolzago i vertici aziendali, rappresentati da Raffaele, Cesare e Mauro Spreafico, accompagnati dai decani dell’impresa, Carlo e Ferdinando, fondatori della ditta assieme al compianto fratello Francesco, hanno spiegato come è avvenuta la rinascita della sede storica dell’impresa. Il rogo del 2012, che aveva impegnato i vigili del fuoco per ben otto giorni per domarlo completamente, aveva stravolto la sede di Spreafico, che ad ogni modo a sole 48 ore dall’incendio era riuscita già a riorganizzarsi per evadere oltre il 95% degli ordinativi, spostando inoltre alcune attività da Dolzago allo stabilimento di Santa Maria Codifiume (Ferrara).

Con l’occasione del rifacimento di buona parte della struttura, 8 mila metri quadrati di celle frigorifere, aree di movimentazione merci, reparto di confezionamento e uffici commerciali e amministrativi, il gruppo ha rilanciato realizzando un complesso con avanzate soluzioni tecnologiche nel rispetto della sostenibilità ambientale. Oggi il deposito di Dolzago può contare su una superficie coperta complessiva di 11.051 metri quadrati, a cui si aggiungono tra l’altro 4 mila metri quadri di celle frigorifere e 2.895 metri quadrati abidibiti per uffici amministrativi e commerciali. Il tutto è compreso all’interno dei 36.775 metri quadri che rappresentano tutta l’area di proprietà. Con la ricostruzione del deposito sono stati inseriti nell’organico 73 lavoratori raggiungendo le 271 unità per la sede lecchese e le 1.200 in totale.

 

L’incendio di tre anni fa non ha influito negativamente sul giro d’affari dell’azienda. Il fatturato è passato dagli oltre 185 milioni di euro del 2011 ai 275 milioni previsti per il 2015 (proiezione al 30 giugno), con un incremento medio annuo del 10%. Il rifacimento della struttura è stato reso possibile anche grazie al finanziamento di 5,6 milioni di euro di Isa, società finanziaria con socio unico il Mipaaf, Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali, che promuove e sostiene progetti di sviluppo agroindustriale che comportino miglioramenti strutturali. Isa ha partecipato inoltre al capitale sociale con 50 mila euro.

“L’incendio è stata l’occasione per migliorarci ancora”, hanno sottolineato Raffaele, Mauro e Cesare Spreafico, mentre Carlo Spreafico ha ringraziato commosso “la famiglia, i collaboratori e Isa, per l’indispensabile e prezioso contributo che hanno saputo dare all’azienda in un momento così difficile da cui ci siamo subito risollevati”.

Emanuele Zanini

 

Nella prima foto in alto la famiglia Spreafico, da sinistra: Raffaele, Carlo, Ferdinando, Cesare e Mauro Spreafico


Nella seconda foto il nuovo ingresso della sede rinnovata


Nella terza foto le condizioni dello stabilimento dopo l’incendio del 2012

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE