La campagna agrumicola in Spagna rischia di essere un disastro. La raccolta non è ancora stata completata perché è più conveniente per gli agricoltori lasciare i frutti sugli alberi. Ad affermarlo, in un’intervista al Green Med Journal è Juan Bautista, direttore del consorzio Igp "Citricos Valencianos”, secondo cui la domanda e i prezzi sono ai minimi storici.
"Le esportazioni sono crollate in particolare verso l’Europa che è il nostro mercato principale”, spiega. “Questo a causa di eccesso di offerta e il ridotto potere d’acquisto dei consumatori per la crisi economica – afferma il direttore della IGP Citricos Valencianos -. Inoltre, si registra una pressione sui prezzi record, che quest’anno non raggiungerà la metà del livello medio dello scorso anno".
Come al solito da anni le grandi catene di distribuzione sono accusate di creare questa situazione. La preoccupazione è alta in tutto il settore degli agrumi spagnoli, che in questa stagione ha di fatto già organizzato numerosi atti di protesta davanti ad alcune catene di vendita al dettaglio tedesca, come Aldi e Lidl gettando a terra tonnellate di prodotti.
“È dieci anni che il settore soffre di questi “abusi”, e stagione dopo stagione il numero di agricoltori che lasciano aumenta. Una soluzione può giungere solo dal mondo politico, che dovrebbe disciplinare le relazioni tra produttori e dettaglianti ", sottolinea Juan.
A livello di produzione per rimanere a galla la tendenza è quella di rinnovare le coltivazioni sostituendo le arance con i mandarini (che sono più richiesti dai consumatori), mentre in termini commerciali l’impatto della crisi economica è in qualche modo meno pesante in alcuni mercati, come ad esempio in Russia, dove tuttavia la concorrenza di altri Paesi esportatori è molto forte, come la Turchia e Marocco. Anche se la ricerca di nuovi mercati continua a rappresentare una strategia per aumentare le esportazioni, il direttore del consorzio IGP Valencianos Citricos non può nascondere la sua visione pessimistica della campagna in corso e del futuro per il settore.
fonte: www.greenmed.eu
