SPAGNA, LA PRODUZIONE DI AGRUMI IN CALO QUASI DEL 20%

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Per la stagione 2015/16 degli agrumi spagnoli sono previsti volumi in calo del 19,2% rispetto allo scorso anno, per un totale di circa 5.700.000 di tonnellate di prodotto raccolto. Le stime regionali, tuttavia, evidenziano leggere differenze: per la Comunità Valenciana si stima una contrazione del 22,3% dei volumi; per l’Andalusia tale contrazione si ferma a -11,2%; a Murcia invece si prevede un crollo del -23,4%; mentre in Catalogna del -5,83%.

 

Comunita Valenciana

Le prime stime per la campagna agrumicola della Comunità Valenciana riflettono una produzione di circa 873.791 tonnellate inferiore rispetto a quella dello scorso anno, corrispondente al 22,3% in meno, per un totale di 3.052.252 di tonnellate. Sono queste in estrema sintesi le prime stime elaborate dal Dipartimento dell’Agricoltura della Comunità Valenciana nel lungo report pubblicato nei giorni scorsi. Ma esaminiamolo più in dettaglio. Dal rapporto si evince che la contrazione dei volumi è da ricondursi principalmente al registrarsi delle elevate temperature nei mesi di maggio, giugno e luglio, che hanno compromesso la buona fioritura primaverile delle piante. In particolare il danno è evidente per le varietà più precoci, che hanno risentito maggiormente del calo produttivo.

Fortunatamente – si sottolinea – le piogge di inizio di settembre hanno dato parziale sollievo ai produttori poiché hanno permesso di raggiungere calibri tali da compensare almeno in parte la perdita di frutta. Ma il caldo non è l’unico fattore a condizionare negativamente la produzione in termini di quantità. Purtroppo, responsabile di tale flessione è anche una componente strutturale: il calo delle superfici dedicate. Nella Comunità Valenciana, la prima regione di produzione del primo paese esportatore di agrumi freschi al mondo, si sta registrando ormai da tempo la tendenza a dismettere la produzione di agrumi – quest’anno il calo è del 2,02% con una perdita di circa 3.300 ettari – a favore della produzione di cachi e altre colture più remunerative e, in misura minore, a causa dell’abbandono delle campagne.

Analisi per Varietà

I dati mostrano che la produzione di arance raggiungerà 1.493.540 tonnellate, segnando una flessione del 20,3% rispetto allo scorso anno (-380.529 tons). Le varietà principalmente responsabili di tale contrazione sono quelle appartenenti alla "famiglia" delle Navel, previste in calo di 380.529 tonnellate. Di tale mancato volume il 68,1% è dovuto alla carenza di Navelina e Lane Late, diminuite rispettivamente del 17,7% e 25,1% rispetto al 2014/15. Tra le altre varietà si sottolinea un calo delle quantità di circa 51.985 tonnellate rispetto alla campagna precedente delle Valencia Late. Circa i mandarini il report riferisce di una flessione prevista di 397.230 tonnellate, equivalente al 23,3% in meno rispetto alla scorsa stagione, per un totale di 1.309.796 tonnellate. In questo caso la varietà che più concorre al verificarsi di tale situazione è la Clemenules, stimata in flessione del 25,7%, pari a 201.713 tonnellate in meno rispetto alla campagna precedente. Ma non è l’unica; a contribuire alla diminuzione anche le varietà Marisol (-42% con 46.584 tons in meno), Orogrande (-33,5% per 36.027 tons in meno), Hernandina (-29,9%, -23.942 tons), Satsuma (-22%, -24.673 tonnellate) e Clemenvilla (-21% per 22.142 tons in meno rispetto alla scorsa campagna). Infine, analizzando l’andamento della stagione dei limoni e dei pompelmi, il rapporto segnala una contrazione rispettivamente del 28,5 e del 14%, per un totale di 234.661 e 14.255 tonnellate raccolte. Per i limoni si evidenzia dunque la contrazione più elevata in termini relativi, soprattutto a causa del calo significativo registrato dalla varietà Verna (-50,9%, corrispondente a 54.219 tonnellate in meno di prodotto).

Analisi per Provincia

Secondo i dati emersi dallo studio, delle 873.791 tonnellate di agrumi in meno previste per quest’anno il 53,9% corrisponde al calo della produzione nella Provincia di Valencia (-471.281 tonnellate), il 22,2% a Alicante (-193.554 tons) e il restante 23,9% a Castelló (-208 956 tons).

 

Andalusia

Dalle prime stime presentate dal Ministro dell’Agricoltura regionale, Carmen Ortiz, anche la stagione andalusa registrerà un calo della produzione di agrumi: i volumi previsti sono infatti pari a 1.733.119 tonnellate, corrispondenti all’11,2% in meno rispetto all’anno precedente e al 6% in meno rispetto alla media degli ultimi quattro anni. Tuttavia – ha osservato il Ministro – nonostante le previsioni iniziali abbastanza sconfortanti, si deve essere cauti nel dare giudizi affrettati perché la campagna durerà fino a giugno e le possibili variazioni dell’andamento sono tantissime. Anche nel caso dell’Andalusia, il caldo eccezionale registrato nei mesi compresi tra maggio e luglio è stato il principale responsabile di tale contrazione. In generale, il comparto degli agrumi andaluso offre oltre sei milioni di posti di lavoro, di cui il 65% impiegati nella raccolta. L’Andalusia è la seconda regione della Spagna in termini di produzione dopo Valencia. Attualmente sono dedicati a tale coltura circa 85.000 ettari di superfici, il 25% del totale nazionale.

Analisi per Prodotto

Per le varietà di arancia dolce, che rappresentano il 71,9% del totale della produzione di agrumi andalusa, ci si aspetta un raccolto di circa 1.200.000 tonnellate, corrispondente al 9,6% in meno rispetto all’anno precedente. Per i mandarini, invece, le tonnellate previste sono 364.791, in calo dell’8,7%, mentre per i limoni si stima si possano raggiungere le 85.227 tonnellate (-33,6%).

Analisi per Provincia

La provincia di Siviglia, che rappresenta il 37% del totale di tutta la produzione andalusa, continua a essere il produttore principale della regione, con 640.824 tonnellate di agrumi previsti, corrispondenti al 5,4% in meno rispetto alla stagione precedente. Le previsioni per Huelva parlano di 461.762 tonnellate (-14,41%); per la provincia di Cordoba si stimano 228.798 tonnellate di agrumi raccolti (-8,9%); per Almería 220.038 tonnellate (-4,7%); per Malaga 136.086 tons (-30,4%); per la provincia di Cadice 33.353 tonnellate (-21,5%); infine a Granada i volumi prodotti dovrebbero essere circa 12.259 tonnellate (-14,5%). Nonostante questo declino generale, la produzione di mandarini dovrebbe tuttavia registrare un aumento del 30% nella provincia di Siviglia e del 6% ad Almeria grazie alla recente introduzione di nuove piantagioni.

Export

Una delle principali sfide del settore agrumicolo andaluso – ha sottolineato il Ministro durante la presentazione dei dati – è "migliorare la commercializzazione e l’esportazione, poiché viene spedito all’estero solo il 16% della produzione, pari a 310.000 tonnellate”. Germania, Francia, Paesi Bassi e Portogallo sono i principali paesi di destinazione. In generale tuttavia la prima collocazione degli agrumi andalusi è il mercato domestico, che assorbe oltre 1.300.000 tonnellate di prodotto per un valore di oltre 1.250.000 di euro.

 

Murcia

Le previsioni di raccolta degli agrumi nella Regione di Murcia parlano – anche in questo caso – di una generale riduzione dei volumi, stimati del 23,4% inferiori rispetto alla stagione precedente. Secondo quanto riferito dall’amministratore delegato di Agrifood Murcia, Fulgencio Perez, tale calo arriva dopo una campagna, quella 2014-15, "straordinaria in termini di produzione rispetto alla serie storica della zona. Inoltre – continua – da non dimenticare le condizioni atmosferiche avverse registrate nei mesi scorsi, che influenzeranno negativamente la produzione stagionale. Nonostante ciò – conclude – si prevede una qualità ottima del raccolto grazie alle buone pratiche culturali messe a punto dagli agricoltori”.

Analisi per Prodotto

Per il limone si stima una riduzione della produzione del 27,4% per un totale di 450.000 tonnellate. In particolare per la varietà Fino ci si aspetta un calo più moderato nella prima parte della stagione che potrebbe diventare più marcato con l’avanzare della stazione e portare così ad un calo definitivo del 21,3% dei volumi. Per la varietà Verna, invece, ci si aspetta una flessione ancora maggiore, -46,7%, nonostante tale dato sia passibile di modifiche tra gennaio e febbraio in base all’andamento climatico. In generale, tuttavia, la produzione di limoni per la campagna 2015/16 può essere considerata “nella norma”, poiché in linea con i quantitativi medi degli ultimi sette anni. Al contrario, le stime per la produzione di arance, mandarini e pompelmi sono decisamente al ribasso: si prevede infatti una flessione rispettivamente del 19,6%, 11,1% e 12,8%.

Chiara Brandi

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