SPAGNA, FRUTTA ESTIVA: IL CALDO FA VOLARE I CONSUMI MA PREZZI MOLTO BASSI. CHIESTI ALL’UE I RITIRI DI PRODOTTO

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Una stagione caratterizzata da una forte domanda finale – merito soprattutto delle elevatissime temperature – ma con livelli di prezzo tali da non garantire redditività ai produttori. È questo in estrema sintesi lo scenario descritto dal presidente di Cooperativas Agro-alimentares de Espana per il comparto ortofrutticolo, Cirilo Arnandis (nella foto).

Secondo quanto dichiarato da Arnandis a latere di un incontro tra i funzionari del Ministero delle Politiche Agricole iberico e i rappresentanti del mondo produttivo, finora le buone condizioni meteorologiche da sole sono state sufficienti a regolare il mercato: la raccolta si sta svolgendo a ritmi regolari e la domanda è buona. Le elevate temperature infatti stanno influenzando positivamente i consumi che sono in deciso aumento e il mercato riesce ad assorbire completamente la produzione. Il problema però rimangono i prezzi, ancora molto inferiori al punto di pareggio, dopo crollo subito durante i 15 giorni di maltempo in Europa.

A tale riguardo Arnandis, in qualità di rappresentante del mondo cooperativo, ha chiesto alla Commissione europea l’immediata re-introduzione dei meccanismi straordinari per il ritiro della frutta a titolo cautelativo. Azioni che – ha puntualizzato – sarebbero inefficaci se non adottate preventivamente. Tra le misure che si rende necessario adottare secondo il presidente anche il regolamento 1031, che permetterebbe di ridurre le quantità di frutta immesse sul mercato destinandone parte alla trasformazione industriale o alla distribuzione gratuita.

Sul tema dei prezzi è intervenuto anche il responsabile tecnico di Asaja, José Ugarrio, confermando una ingiustificata caduta delle quotazioni della frutta estiva. Un andamento apparentemente inspiegabile perché la produzione spagnola attuale è sugli stessi livelli dello scorso anno mentre a livello europeo l’offerta di Francia, Italia e Grecia è addirittura inferiore.

Inoltre – specifica Ugarrio – le elevate temperature spingono il consumo di frutta estiva e il mercato assorbe tutto ciò che viene prodotto in campo, anzi, in alcuni casi si è verificata carenza di prodotto. Tutti fattori che vanno in direzione opposta alla tendenza registrata tanto che il rappresentante di Asaja parla di campagna falsata con prezzi all’origine inferiori ai costi di produzione. Si tratta di un problema che interessa tutta la produzione estiva (pesche, nettarine e meloni, etc.). Un esempio su tutti le angurie. Nonostante in alcune zone – come l’Andalusia – la stagione si sia conclusa con prezzi medi superiori a quelli del 2014, in generale agli agricoltori iberici viene corrisposto tra i 10 e i 15 centesimi al chilo.

Chiara Brandi

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