SIMONA CASELLI CONFERMATA PRESIDENTE DI AREFLH

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Simona Caselli (nella foto), assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, è stata confermata all’unanimità questa mattina a Bordeaux presidente di Areflh, l’Associazione delle Regioni e dei produttori europei dell’ortofrutta, per il prossimo triennio. Aveva iniziato il primo mandato nel 2016. L’assemblea annuale di Areflh, in corso oggi, per tutta la giornata, nella sede della Regione Nouvelle Aquitaine, ha provveduto a rinnovare anche le altre cariche. Simona Caselli sarà affiancata dal presidente del collegio dei produttori Jean Louis Moulon, anche lui riconfermato nella carica, e da un consiglio di amministrazione composto da rappresentanti delle Regioni e delle Associazioni di organizzazione di produttori, tra cui la AOP Finaf con sede in Emilia-Romagna.

Queste le prime dichiarazioni raccolte dalla presidente di Areflh: “Mi fa molto piacere questa riconferma. Significa che il lavoro fatto è stato apprezzato sia dalle Regioni che dai produttori. In questi tre anni abbiamo realizzato gli obiettivi che ci eravamo prefissati a inizio mandato: è stata allargata la base sociale e geografica dell’associazione, con l’ingresso di 8 AOP e 5 nuove Regioni, da ultima la Regione Lazio che rafforza la rappresentanza italiana; abbiamo rinnovato la struttura organizzativa, con una nuova giovane segreteria generale e l’apertura di un ufficio a Bruxelles, presso la delegazione della Regione Emilia-Romagna, per essere più vicini alle istituzioni europee; abbiamo promosso la ricerca nel settore facendo rete a livello europeo con iniziative e convegni e partecipando a progetti che hanno ottenuto rilevanti finanziamenti nell’ambito del programma europeo per la ricerca Horizon 2020; abbiamo lavorato sulla promozione e sensibilizzazione al consumo di ortofrutta con specifiche pubblicazioni presentate nelle principali fiere ortofrutticole d’Europa. Ma soprattutto abbiamo rafforzato il nostro ruolo di interlocutore privilegiato per la Commissione Europea ottenendo risultati che da soli, come Regioni o come AOP, non avremmo mai potuto raggiungere”.

“Penso – precisa Simona Caselli –  all’incremento dei volumi di ritiro delle pesche e nettarine durante la crisi del prezzo del 2017. O al provvedimento che ha consentito alle OP orticole di riconoscere, all’interno dei programmi operativi, gli aiuti per la produzione integrata ai terreni e non solo alle colture inserite nell’OCM. Tutto questo è stato accompagnato da un costante lavoro di monitoraggio e ricognizione degli sviluppi normativi che riguardano l’Organizzazione Comune di Mercato dell’Ortofrutta che si è tradotto anche nella formulazione di documenti di posizione e proposte emendative, spesso fatte proprie dal legislatore europeo. E’ il caso dei contributi sui fondi di mutualizzazione, le pratiche di commercio sleali e, da ultimo, le proposte di regolamento per la PAC 2021-2027 che ci ha visto impegnati nell’elaborazione di emendamenti finalizzati a tutelare e rafforzare il regime dell’OCM ortofrutta”.

All’assemblea è presente Rudolf Moegele, numero due della Direzione Generale Agricoltura della Commissione UE. A lui Caselli si è rivolta ribadendo la richiesta da parte delle regioni agricole europee di mantenere inalterate le risorse per lo sviluppo rurale e di garantire alle Regioni il ruolo di autorità di gestione per meglio corrispondere ai fabbisogni specifici dei diversi territori e delle diverse agricolture che le Regioni stesse rappresentano.

“La PAC è l’unica vera politica comune europea, come richiama il suo stesso nome – ha ribadito la confermata presidente di Areflh -. Le decisioni rilevanti per i nostri agricoltori si prendono a livello europeo e questo è un bene perché pone tutti sullo stesso piano, senza distorsioni di concorrenza. Bisogna però fare in modo che si tenga conto della diversità e dei bisogni dei singoli territori, che sono anche la ricchezza della UE e del nostro Paese. L’esperienza che ho vissuto in questi 3 anni indica che se si fa rete, si dimostra competenza, si fanno proposte fondate, si viene ascoltati e si ottengono risultati. L’Europa è lontana solo per chi non sa costruire relazioni e non vuole confrontarsi”.

La prima elezione di Simona Caselli era stata un dovuto riconoscimento all’Emilia Romagna come Regione di primaria importanza nel panorama dell’ortofrutta europea, la conferma di oggi ha un significato ben più importante, è il riconoscimento di un impegno portato avanti con competenza e dell’importante contributo che il nostro Paese è ancora in grado di dare in ambito europeo quando esprime amministratori come Simona Caselli.

Antonio Felice

Bordeaux

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