SICILIA: PASTAZZO DEGLI AGRUMI SMALTITO ILLECITAMENTE, 3 ARRESTI

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Distribuivano agli allevatori compiacenti il cosiddetto ‘pastazzo‘, lo scarto della lavorazione degli agrumi, facendolo apparire sulla documentazione come mangime quando, in realtà, è un rifiuto speciale, non pericoloso, che prevede determinate procedure di smaltimento.

Oppure lo smaltivano in discariche non autorizzate o nei torrenti, quando non decidevano di bruciarlo direttamente, una volta essiccato, o di depurarlo impropriamente con danni per l’ambiente a causa delle infiltrazioni dei liquidi di percolamento derivanti dalla decomposizione anaerobica degli scarti. Per questo, in diversi comuni del messinese e del catanese, oltre che a Napoli, i carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) e del Nucleo operativo ecologico di Catania, hanno eseguito otto misure cautelari personali emesse dal Gip di Messina, Marta Teresa, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia (Dda): il reato contestato – riferisce una nota – è quello di ”attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti”. Nello specifico, le ordinanze eseguite dai carabinieri consistono in tre arresti ai domiciliari, quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, uno di dimora nel comune di residenza: uno dei tre arrestati si trova già in carcere, in regime di 41 bis per precedenti condanne. I guadagni per le procedure evase ammontano a circa 2 milioni di euro.

Contestualmente all’operazine, è stata sequestrata la ditta Canditfrucht SpA, con sede a Barcellona Pozzo di Gotto, affidata ad un amministratore giudiziario, e di vari autocarri utilizzati per il trasporto illecito dei rifiuti. In particolare, l’amministratore legale della ditta, N.C., classe 1941, è ritenuto la mente del traffico. Oltre ciò, gli viene contestato di aver smaltito illecitamente nel depuratore di Barcellona Pozzo di Gotto i rifiuti liquidi della lavorazione degli agrumi, attraverso una condotta interrata realizzata ad hoc.

Tali smaltimenti – sottolineano gli inquirenti – hanno peraltro causato ripetuti malfunzionamenti del depuratore comunale, con grave danno a tutti processi depurativi e di conseguenza con lo scarico in mare di reflui non depurati. Sarebbero almeno 70 le operazioni di trasporto di materiale di scarto della lavorazione agrumaria destinanto allo smaltimento illecito. Le indagini sono iniziate nel 2012 dopo il sequestro di una prima area adibita a discarica abusiva a Barcellona P.G.: inizialmente coordinate dal Sostituto procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Giorgio Nicola, sono poi proseguite sotto la direzione del sostituto procuratore presso la Dda di Messina, Giorgio Nicola e Fabio Soz.

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