SICILIA, AUTOTRASPORTO: PARTITO LO SCIOPERO DI 5 GIORNI

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E’ scattato a mezzanotte ‘bisonte selvaggio’ in Sicilia. Fino al 20 gennaio gli autotrasportatori dell’Aias e i produttori agricoli del Movimento dei Forconi presidieranno le arterie e gli snodi cruciali per i trasporti. La protesta è causata in primis dall’aumento del costo del carburante, dalla mancanza di regolamentazione dei pagamenti della committenza.

 

A questo si aggiungono il cartello imposto dalle compagnie assicurative e una rete infrastrutturale inadeguata, che stanno alla base anche della nascita del Movimento ‘Forza d’urto’.

"Noi stiamo soffrendo di più rispetto al resto d’Italia – spiega il presidente dell’Aias Giuseppe Richichi – perché siamo periferici. Abbiamo più volte chiesto l’intervento dello Stato in maniera da non allontanarci ulteriormente dall’Europa, ma non siamo stati ascoltati. Il nostro è uno sciopero spontaneo che non vuole produrre un eccessivo caos e che ci auguriamo vedrà l’adesione di tutti i siciliani. Ma è necessario perché ormai siamo con le spalle al muro. Non ci saranno le situazioni che si sono venute a creare nel 2000. Noi non vogliamo danneggiare nessuno. Ci fermiamo solo per il bene della Sicilia".

"Siamo stanchi – aggiunge il leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro – perché questa terra potrebbe essere ricca e invece continuiamo tutti a soffrire. Abbiamo chiesto al governo, a tutti i governi, di ascoltarci: nulla. Adesso speriamo che con questa protesta abbiano un pizzico di attenzione nei nostri confronti".

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