SICCITÀ, IL GOVERNO ANNUNCIA UN COMMISSARIO STRAORDINARIO. ASSOCIAZIONI SODDISFATTE

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Via libera da Palazzo Chigi alle misure straordinarie per la crisi idrica.

Lo ha sottolineato il governo annunciando l’imminente nomina di un Commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di regia istituita con tutti i i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie.

Il governo, presieduto dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e rappresentato dai ministri Matteo Salvini, Francesco, Lollobrigida, Raffaele Fitto, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, il viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli, ha annunciato anche un provvedimento provvedimento normativo urgente che contenga semplificazioni e deroghe e che acceleri sui lavori essenziali per fronteggiare la siccità. Infine sarà lanciata una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile della risorsa idrica.

Soddisfatte le associazioni di categoria

“È importante l’impegno del Governo sulla semplificazione anche per accelerare la realizzazione delle infrastrutture di cui il Paese ha bisogno in una situazione in cui viene intercettata e raccolta solo l’11% della acqua piovana”. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento alle conclusioni del tavolo interministeriale sulla crisi idrica presieduto dal Presidente del Consiglio. “Finalmente – sottolinea Prandini – è stato affrontato il tema dell’acqua non solo come emergenza ma anche per consentire la programmazione necessaria per gestire una risorsa essenziale per l’intera collettività attraverso una cabina di regia tra tutte le Istituzioni interessate a livello nazionale e territoriale. Gli agricoltori – conclude Prandini – sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi civili industriali ed agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare”.

Anche Confagricoltura accoglie con soddisfazione l’insediamento della Cabina di regia, voluta dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sulla crisi idrica. I livelli attuali dei fiumi e dei laghi lasciano pochi dubbi sul ricorso a razionamenti nelle prossime settimane. In questo senso, è indispensabile che la task-force di Palazzo Chigi ascolti i territori e le rappresentanze imprenditoriali attraverso cabine di regia da istituire a livello locale.

Le criticità attuali richiedono interventi immediati ma non bisogna appiattirsi sull’emergenza. Confagricoltura, infatti, chiede al governo un Piano Acque organico, che fornisca al Paese e al settore primario opere infrastrutturali significative dove raccogliere e stoccare le precipitazioni atmosferiche. Questo Piano può essere realizzato recuperando risorse sia dal PNRR, sia dai Fondi di coesione.

Non bisogna sprecare neanche una goccia d’acqua. Per questo motivo occorre anche sbloccare e incentivare il riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue depurate, una priorità non più procrastinabile.

Il Piano Acque che Confagricoltura propone riguarda anche il rinnovo delle infrastrutture esistenti. Non bisogna dimenticare l’importanza della manutenzione costante della rete distributiva che attualmente registra perdite medie del 36%. Attività da garantire anche agli invasi che, spesso, soffrono di interramento perdendo buona parte della loro funzione.

Sul fronte dell’emergenza occorrono interventi che rispondano, prima possibile, alle necessità dell’uso potabile e agricolo. Anche con il coinvolgimento dei bacini idroelettrici per sostenere le forniture di acqua nelle fasi più acute della siccità a cui stiamo andando incontro.

Infine, la Confederazione chiede aiuti nazionali e regionali per tamponare i maggiori costi irrigui delle imprese e un sistema di risarcimento dei danni che dialoghi con quello assicurativo, per dare risposte concrete alle mancate produzioni agricole che la siccità sta comportando. Da non trascurare la possibilità di richiedere alla Commissione Ue l’estensione, anche per il 2023, delle deroghe accordate nel 2022 sull’uso non produttivo dei terreni e sulla rotazione annuale obbligatoria dei seminativi.

Per affrontare una siccità ormai strutturale, servono risposte rapide, organiche ed efficienti. Cia-Agricoltori Italiani accoglie, quindi, con favore l’istituzione a Palazzo Chigi di una Cabina di regia per affrontare la crisi idrica. Ora le tempistiche sono fondamentali: le dichiarazioni uscite dal tavolo interministeriale, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, devono portare subito ad azioni concrete, dall’individuazione veloce di un Commissario straordinario all’annunciato provvedimento normativo urgente con deroghe e semplificazioni per accelerare i lavori essenziali a far fronte all’emergenza.

D’altra parte, con il 45% di neve in meno sulle Alpi, rispetto al 2022, e invasi che non riescono a trattenere più dell’11% di acqua piovana -ricorda Cia- non sono pensabili ulteriori ritardi, sia per i cittadini che per gli agricoltori.

Senza interventi e risorse adeguate, infatti, il settore primario, già sotto di 6 miliardi di euro per la crisi idrica, tra maggiori costi produttivi e danni sui campi, è destinato a una nuova estate di grande deficit con crolli produttivi del 10% per gli ortaggi e fino al 30%, in alcuni areali, per colture importanti come mais e riso.

Ovviamente, non si può continuare a lavorare solo in una logica emergenziale, ma occorre una strategia e pianificazione di lungo periodo, considerati i cambiamenti climatici in atto. Secondo Cia, occorre in particolare: sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate; realizzare serbatoi artificiali, ad uso multifunzionale, per la capitalizzazione dell’acqua (in eccesso/di riuso/di pioggia); avviare una rete di piccoli laghetti e invasi, “smart” sotto il profilo tecnologico e amministrativo, diffusi su tutto il territorio.

“Valutiamo positivamente l’iniziativa odierna del governo: è necessario affrontare con la massima urgenza la questione siccità, dando la priorità all’acqua per uso potabile e a quella che è indispensabile in agricoltura per garantire la produzione di cibo e far fronte alla necessità di sicurezza alimentare”. Cosi il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini commenta positivamente le decisioni annunciate al termine della Cabina di regia sulla crisi idrica, voluta dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Abbiamo ora l’occasione storica – ha proseguito Piccinini – di poter disporre delle risorse finanziarie stanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che possono intervenire in modo sostanziale per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e per ripristinare e realizzare ex novo quelle infrastrutture necessarie ad ottimizzare la gestione e la tutela della risorsa idrica e a prevenire possibili disastri, spesso annunciati”.

Secondo Piccinini è inoltre “auspicabile uno snellimento delle procedure burocratiche per la autorizzazioni agli invasi, così come l’avvio di un partenariato culturale fra istituzioni e società civile per dotare il Paese della più grande opera infrastrutturale, di cui la Penisola ha bisogno, cioè una rete idraulica in grado di aumentare la percentuale dell’11% di acqua piovana, che oggi riusciamo a trattenere in bacini, con funzioni di riserva idrica”.

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