Monta la preoccupazione nella “fascia trasformata” siciliana. Un territorio lungo circa 180 chilometri nel Sud dell’isola in cui le attività ortofrutticole producono, in larga parte in serra, ortaggi destinati all’Italia e all’estero. Un riferimento, per l’orticoltura, alle prese da mesi con la sete d’acqua. “Non eravamo mai arrivati a questi livelli di siccità”, dice Giuseppe Zarba, imprenditore e commissionario del Mercato di Vittoria (Ragusa). “Non c’è più acqua per i campi e nemmeno per i cittadini, i bacini si sono esauriti e stanno razionando: ci sono ampie zone dove non si possono irrigare le campagne, e sono a serio rischio uva, pomodoro e gli altri ortaggi tipici del territorio”.
Un problema oggi, ma anche in prospettiva: “La gente comincia a spaventarsi e gli stessi imprenditori: hanno paura a programmare investimenti per il futuro. Potrebbe esserci un tracollo produttivo. Per questo, anche per questo, siamo molto molto preoccupati: non siamo preparati a questa emergenza. Ci sarà quanto meno un ridimensionamento delle produzioni orticole”.
Solitamente, a fine agosto, sulla fascia trasformata arrivano le piogge. “Ma nel 2023 non ci sono state e nutriamo seri dubbi per quest’anno. In questo momento è… Africa totale. E i terreni sono talmente secchi che, anche se piovesse, non assorbirebbero acqua. Anno dopo anno, è sempre peggio”, prosegue sconsolato Zarba.
Oltre al danno la beffa: i prezzi, al Mercato di Vittoria, nonostante una bassa offerta di materia prima locale, sono bassi: “Sono 4 mesi che i listini non decollano. Il ciliegino si svende, molto pomodoro è finito all’industria. Siamo a un -70% dei prezzi rispetto alla media di questo stesso periodo negli scorsi anni. I consumi sono bassi. E si fa sentire la concorrenza estera. Un disastro su tutti i fronti, insomma”, chiude sconsolato Zarba.
E domani, mercoledì 31 luglio, si terrà in Prefettura a Ragusa una nuova riunione sulla crisi idrica in cui si discuterà della gestione della diga Ragoleto: “Auspichiamo con ottimismo che, dopo l’interessamento diretto del Ministro Lollobrigida, sollecitato da Confagricoltura – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè – si possa finalmente addivenire a una soluzione ragionevole che salvi l’agricoltura del territorio, con l’erogazione immediata di risorse idriche adeguate alle esigenze delle aziende agricole e zootecniche. Abbiamo fiducia nel lavoro del Prefetto Giuseppe Ranieri, siamo speranzosi che il tavolo saprà prendere decisioni emergenziali con effetti immediati che chiediamo da tempo. Bisogna salvare il salvabile, siamo già in ritardo. Gli effetti devastanti della siccità sono già in atto con produzioni e impianti colturali compromessi”.
Mirko Aldinucci
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