SFT CREA OP VALLI TRENTINE, IL TERZO POLO DELLE MELE TRENTINE

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Nasce il terzo polo delle mele trentine. Si chiama Op Valli Trentine, un consorzio in cui partecipa Sft, Società Frutticoltori Trento e di altre sei aziende agricole familiari e individuali di varie zone trentine. La nascita del nuovo gruppo segna ufficialmente anche il divorzio tra Sft, presieduto da Mauro Coser (nella foto), e La Trentina, diretta da Simone Pilati.

La rottura avverrà nella pratica a fine anno, al termine di un periodo di transizione fino a fine anno. L’addio tra le due realtà frutticole, sancito ora con la creazione del nuovo consorzio, era stato già dato a inizio anno (leggi news), quando il consiglio di amministrazione della Sft aveva deciso di lasciare La Trentina, in disaccordo sulla distribuzione dei ricavi dell’ultima campagna commerciale, che secondo Società Frutticoltori Trento aveva creato alla stessa società di Aldeno danni per almeno due milioni di euro.

L’operazione per La Trentina significa in numeri una perdita di oltre 400 mila quintali di mele su circa un milione di quintali conferiti, quindi almeno un quarto del totale. Ne La Trentina rimangono Cofav dell’Alta Valsugana, la Copag delle Giudicarie, la cooperativa Valli del Sarca e la 5 Comuni, tornata autonoma da La Vis. La nuova realtà consortile vede Sft, che conta 541 soci e un fatturato di 14 milioni di euro, con il 35% del capitale sociale, mentre il 20% è di Matteo Gottardi, a capo dell’omonima impresa individuale di Aldeno. Il 9% ciascuno vanno invece a Gianfranco Bonato e Luca Castellan, titolari di altrettante ditte di Nave di Rocco, a Tiziano e Agostino Moratti a capo dell’azienda agricola Fratelli Moratti di Cles, la ditta di Carlo Berti e l’impresa di Cristian e Paolo Berti, entrambe di Sanzeno.

Finora i tentativi di Federcoop, Federazione della Cooperazione, di ricucire lo strappo non sono andati a buon fine. Al momento i giochi sembrano fatti per la creazione di un nuovo polo della mela in Trentino, che va ad aggiungersi, oltre che alla ridimensionata La Trentina, al colosso Melinda e a Mezzacorona, che resta fuori da tutti i consorzi dopo la fuoriuscita a sua volta da La Trentina avvenuta alcuni anni fa.

Sulla questione, tuttavia, Luca Rigotti, presidente di Mezzacorona, a L’Adige, ha dichiarato che "con il tempo serve un progetto unico per la frutticoltura extra Val di Non", su cui concorda lo stesso Coser che aggiunge: "Noi siamo sempre aperti ma per ora rimangono le divergenze".

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