SERMIDE ORTOFRUIT: IL MALTEMPO NON LA FERMA, INVESTIMENTI PER ESCLUDERE IL GLIFOSATE

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L’azienda agricola Nadalini ha aperto le porte lo scorso venerdì agli studenti dell’I.S. Pietro Antonio Strozzi, a giornalisti, stakeholder e in generale ai consumatori interessati a conoscere il “dietro le quinte” della sua produzione. La finalità dell’iniziativa, svoltasi nell’ambito di “Ortofrutta Experience”, una serie di Open Days voluti dall’Unione Nazionale Italia Orofrutta, è quella di incrementare la conoscenza del settore, contribuendo a stimolare i consumi di ortofrutta ed una scelta consapevole al momento dell’acquisto.

L’iniziativa

Abbiamo assistito all’Open Day, partecipando alla visita guidata attraverso tutte le fasi produttive del melone e della zucca, prodotti di punta dell’azienda Nadalini, che aderisce alla OP Sermide Ortofruit, società consortile nata nel 2009 dalla volontà di nove imprese agricole di Sermide (MN) allo scopo di valorizzare sul mercato le proprie produzioni di qualità partendo dall’aggregazione.“L’OP Sermide oggi si è ampliata a 36 soci, tra Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto” ci ha raccontato Marco Bombarda, presidente dell’OP. “Abbiamo raggiunto numeri importanti, con 2.500 ettari coltivati e oltre 30 milioni di euro di fatturato annuo”. La produzione annua dell’OP si aggira attorno alle 32 mila tonnellate.

I protagnoisti di Sermide Ortofruit spiegano ai ragazzi cos’è una O.P.

Le sfide climatiche

“Una sfida è quella legata agli eventi atmosferici – ha sottolineato Marco Bombarda . Il 14 agosto abbiamo avuto un temporale che ha distrutto il 100% delle colture, a cui la copertura assicurativa ha risposto in toto. I prodotti in serra sono riusciti a difendersi meglio, ma stiamo assistendo sempre più spesso a trombe d’aria, che si abbattono e danneggiano anche le coperture”.Francesca Nadalini (nella foto), commercial manager della OP ha confermato le difficoltà di questa annata, legate al maltempo: “Riguardo al melone, maggio non ha visto un raccolto e giugno è stato segnato dal maltempo. Luglio e agosto, almeno fino all’evento del 14, sono stati degli ottimi mesi, ma la temperatura è calata a settembre e ciò ha segnato una chiusura anticipata della stagione.” Ma Francesca Nadalini assicura: “I programmi sono stati adattati al clima. Il 2024 è stato segnato da una produzione ridotta rispetto al 2023, che era stato particolarmente brillante. Ma anche quest’anno la produzione è stata interamente venduta”.

Francesca Nadalini

L’OP mette a disposizione dei produttori il personale che si occupa della commercializzazione. Il focus si concentra sulla GDO, tra cui supermercati come Coop ed Esselunga. “I prodotti hanno mercato in tutta Italia – precisa Marco Bombarda – e anche all’estero, in Germania, Svizzera e Francia, anche se la percentuale del prodotto esportato non arriva al 10%”.

L’impegno verso il futuro

Riguardo al futuro, Sermide Ortofruit si impegna nella tutela dell’ambiente, scegliendo le varietà colturali, senza OGM, che hanno una maggiore resistenza alle fitopatologie tipiche del territorio; una rotazione colturale e particolari lavorazioni del terreno. Lo scopo è garantirne l’ossigenazione e la rigenerazione. Tra gli obiettivi vi è anche la disinfezione naturale del sole attraverso la “solarizzazione”, un minor consumo di acqua e concimi.
“Un aspetto futuro da guardare con interesse – commenta Marco Bombarda – è legato ai prodotti biologici. Il mercato li richiede e noi ogni anno ci proviamo, anche se con risultati deludenti. Il raggiungimento del traguardo non è imminente ma rimane un nostro obiettivo”.L’ OP ha avviato un progetto di ricerca che ha la finalità di individuare una o più metodologie di gestione delle erbe infestanti nella coltura del melone che escludano l’utilizzo della sostanza attiva Glifosate. Gli obiettivi sono definire i costi economici dei protocolli di coltivazione individuati in comparazione a quello praticato mediante l’uso di questa sostanza attiva.
I soggetti coinvolti sono la direzione e i soci agricoltori di Sermide Ortofuit. Il partner istituzionale è l’Università di Milano che gestisce il progetto di ricerca e permetterà di raccogliere e analizzare i dati forniti dalle aziende agricole. Inoltre, Sata Srl è l’ente di consulenza che supporta il progetto attraverso l’organizzazione di campionamenti e valutazioni analitiche in laboratori accreditati. Il progetto si concluderà a dicembre, mese che vedrà l’analisi e il confronto dei risultati.

Elisa Poletti

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