Sergio Marini lascia. Il presidente di Coldiretti ha annunciato che si dimetterà dalla carica, che ricopriva dal 2007, in occasione del Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione che si terrà a Cernobbio il 18 e 19 ottobre prossimi. Marini spiega che “è una decisione importante e consequenziale alla volontà di costruire un nuovo progetto per il rilancio dell’Italia".
"Una naturale evoluzione dei traguardi raggiunti e della storia recente di Coldiretti”, la definisce il numero uno dell’organizzazione di categoria.
Marini avrebbe rimesso le deleghe ai membri della Giunta per quanto riguarda i rapporti con il territorio e le questioni economiche, mantenendo la delega per la rappresentanza dell’Organizzazione nei confronti delle istituzioni. Si apprende dal sito Agricolae inoltre, che si è anche dimesso da Uecoop, la sesta centrale cooperativa nata appena pochi mesi fa una manciata di giorni prima che il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera lasciasse il dicastero.
Sta di fatto che la decisione di Marini arriva improvvisa. Ma già si parla della sua successione. Lo statuto prevede che a prendere il posto di guida dell’organizzazione sia il vicepresidente vicario Mauro Tonello, da sempre uomo fidato del segretario generale Vincenzo Gesmundo. Proprio il rapporto conflittuale tra Gesmundo, uomo di peso all’interno dell’organizzazione, e lo stesso Marini, sarebbe, secondo molti, una delle cause delle dimissioni del numero uno di Coldiretti.
Sempre per quanto riguarda il "post Marini" non è detto comunque che non ci siano sorprese dell’ultima ora anche da parte di alcuni outsider che hanno già ricoperto cariche di prestigio all’interno della Giunta. Come Gennaro Masiello, già presidente dell’Organizzazione nazionale tabacco-Ont e della Coldiretti Campania. Secondo alcuni rumors potrebbe essere lui il prossimo candidato in corsa. Smentendo chi dà Ettore Prandini, leader del nord, al posto d’onore di Palazzo Rospigliosi.
