SEMPRE PIÙ COMPLESSO NEL SETTORE OTTENERE FINANZIAMENTI DALLE BANCHE: PENALIZZATI SOPRATTUTTO PMI E GIOVANI

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Stando agli esiti di due sondaggi presentati dal commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, alla nona conferenza annuale dell’UE sugli strumenti finanziari gestiti dal Feasr, il Fondo europeo per lo sviluppo rurale, la domanda di credito inevasa dalle banche ha raggiunto, in agricoltura, la rilevante cifra di 62 miliardi di euro nel 2022.

Le piccole aziende e i giovani agricoltori, come ricorda Agrisole, sono stati i più colpiti dall’emorragia dei finanziamenti bancari, fenomeno che sta assumendo in questi mesi connotazioni sempre più accentuate e preoccupati per gli investimenti.
Meno “vistose” le cifre per le Pmi che trasformano prodotti agroalimentari, il cui “gap finanziario” ammontava, l’anno scorso, a 5,5 miliardi di euro, mostrando tuttavia differenze significative tra Stati membri.

«I requisiti e le condizioni contrattuali imposti dalle banche agli agricoltori sono sempre più stringenti e rigorosi», ha detto Wojciechowski, nel ricordare l’importanza degli strumenti finanziari nei piani strategici della Pac.

Le survey condotte dalla Bei (Banca europea per gli investimenti) su un campione di 6.550 agricoltori e di 2.389 imprese agroalimentari dell’Ue di piccole e medie dimensioni, rivelano, rispetto a un precedente sondaggio risalente al 2017, un raddoppio, o quasi, del fabbisogno finanziario in agricoltura che non ha trovato una corrispettiva erogazione allo sportello bancario. I tassi di rifiuto sono diminuiti rispetto al 2017, ma gli importi medi dei prestiti richiesti dagli agricoltori sono significativamente aumentati, determinando la mancata copertura da parte degli istituti di credito per valori molto più elevati.

Banche più riluttanti ad aumentare il sostegno al settore

I più difficili da ottenere sono i prestiti superiori ai sette anni, rivela l’indagine. Emerge inoltre che il 37% delle richieste di finanziamento respinte è riconducibile alla riluttanza delle banche ad espandere il loro sostegno al settore. In un altro 20% dei casi gli uffici fidi hanno invece bocciato i progetti e i business plan o non hanno ritenuto meritevoli le aziende. In particolare, nel caso dei giovani agricoltori, più del 50% delle domande è stato respinto, contro il 32% osservato presso il cluster più anziano. Inoltre, circa un terzo dei finanziamenti rifiutati ai giovani agricoltori è considerato «ad alto rischio», contro il 4% rilevato nel caso dei senior.
Quanto all’Italia, dove il credit crunch è in aumento, le indagini presso le banche evidenziano che il maggiore rischio percepito dagli intermediari e la minore disponibilità a tollerarlo continuano a contribuire a un irrigidimento delle politiche di concessione dei finanziamenti, indebolendone la dinamica. Gli intermediari — riferisce la Banca d’Italia nell’ultimo Bollettino economico — si aspettano un ulteriore inasprimento dei criteri per la concessione dei finanziamenti alle imprese, anche se i nuovi crediti deteriorati si mantengono su livelli contenuti.

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