SEMENTI, IL SETTORE IN ITALIA VALE OLTRE 1 MILIARDO: IL BELPAESE RIMANE LEADER

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Con 38.800 ettari destinati alla produzione di sementi ortive e aromatiche nel 2022, l’Italia conferma la sua leadership in questo settore a livello europeo. È quanto emerge dall’indagine condotta da Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere italiane.

La moltiplicazione delle sementi da orto e aromatiche ha fatto registrare nel complesso un incremento del 6% rispetto al 2021, un trend di crescita che prosegue ininterrottamente dal 2019. Oltre alla conferma di alcune specie quali ravanello, cavolo, cicoria e cipolla, da sempre nel “portafoglio” delle ditte italiane impegnate nella moltiplicazione delle sementi ortive, anche la senape, seppure abbia fatto registrare una flessione, rimane la seconda specie più moltiplicata a testimonianza dell’interesse per tale prodotto.

La regione leader in Italia resta l’Emilia-Romagna con 12.950 ettari, seguita da Puglia con 8.990 e Marche con 5.762 ettari. Si conferma quindi la classifica della distribuzione territoriale.

“Colture da seme interessante opportunità di reddito”

“La stabilità nelle superfici destinate alla moltiplicazione delle ortive è un dato che ci soddisfa particolarmente, in uno scenario complesso come quello che sta vivendo la nostra agricoltura”, commenta Roberto Morelato (nella foto), presidente della Sezione Orto di Assosementi. “La coltivazione di colture da seme può rappresentare un interessante opportunità di reddito per le aziende agricole, soprattutto in un periodo economicamente difficile per un settore impattato fortemente dalla crisi climatica. L’attenzione per le produzioni sementiere orticole conferma la vocazione del nostro Paese per la moltiplicazione di questa tipologia di essenze e l’elevata professionalità e specializzazione delle aziende sementiere italiane”.

L’interesse delle multinazionali verso l’Italia

Anche le multinazionali delle sementi guardano all’Italia con grande interesse per la nostra grandissima tradizione interna e l’apertura al meglio delle proposte internazionali. Il ricco panorama dell’orticoltura italiana ha un suo imprescindibile punto di forza nelle aziende sementiere – come del resto in quelle vivaisti – che sempre al passo con i tempi, sempre pronte a lanciare nuove proposte, con attenzione alle sfide del momento: la resistenza ai parassiti e alle infestanti, la resistenza ai fattori climatici in accentuato e rapido mutamento, l’attenzione alle richieste del mercato e al gusto dei consumatori, che chiedono prodotti sani. E gli ortaggi restano, al di là delle mode, tra gli alimenti più sani al mondo. Al centro del dibattito delle associazioni che rappresentano il settore, Assosementi in Italia ed Euroseeds in Europa, c’è il tema di come conciliare produttività e sostenibilità attraverso le innovazioni, che non prescindono dalle nuove tecniche di miglioramento genetico. A luglio del 2023 è stato approvato il nuovo Piano nazionale delle sementi biologiche, che impatta sulla tracciabilità ma che, in ogni caso, qualifica ulteriormente il lavoro delle aziende sementiere italiane, permettendo di individuare e rendere disponibili una gamma sempre più ampia di sementi biologiche. Al netto di tutto, il sementiero italiano è un settore vitale per l’agricoltura nazionale e dinamico nella sua capacità di porsi al mondo della produzione.
I dati sull’andamento 2023 del settore saranno pronti al più presto entro la fine del primo semestre di quest’anno, ma possiamo anticipare qualcosa sugli aspetti economici. Sentite alcune aziende del comparto risulta che il 2023 non è andato male, i fatturati hanno tenuto e per alcune varietà sono nettamente aumentati, complici gli adeguamenti dei listini che il mercato ha assorbito. L’evoluzione più impattante r sulta essere quella degli ortaggi a foglia destinati alla IV Gamma e del pomodoro da mensa.

Il settore in Italia vale oltre un miliardo

Il settore sementiero italiano vale per oltre un miliardo di euro di fatturato annuo, con almeno 210 mila ettari di superfici destinate alla produzione delle sementi ufficialmente certificate e quasi 39 mila ettari destinati alle sementi orticole. Sono oltre 19 mila gli agricoltori coinvolti a livello na- zionale nella moltiplicazione. Aderiscono ad Assosementi complessivamente 157 aziende, distribuite in base al proprio settore operativo in 5 sezioni e in gruppi. Sono soci aderenti anche operatori non direttamente impegnati nella produzione sementiera, ma che svolgono attività professionali collegate al mondo delle sementi. La sezione Orto è composta da 63 aziende impegnate principalmente nel settore della moltiplicazione, in quello professionale e in quello hobbistico. Fra queste, 22 aziende operano nel settore con attività di ricerca, produzione e commercializzazione delle sementi da orto e aderiscono al Gruppo Orto WIC (Working Group Integrated Companies), nato nel 2008 dall’esigenza di affrontare specifiche tematiche di tale settore, in particolare la tutela della proprietà intellettuale.

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