SCATTA IL TOTO-NOMINE AL MIPAAF: CHI SARÀ IL NUOVO MINISTRO?

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Nonostante l’intricatissimo scenario politico che si sta creando all’indomani delle elezioni del 24-25 febbraio è scattata anche questa volta la lotteria del toto ministri. Per quanto riguarda il Mipaaf fare un elenco di nomi per arrivare a individuare il nuovo possibile ministro delle Politiche agricole è quanto mai azzardato, molto più che in passato. Tuttavia, qualche idea è possibile farsela.

Si può rischiare incrociando la rosa dei nomi che circolano nei corridoi e nelle più riservate stanze della politica, con l’identikit politico-professionale che il nuovo ministro dell’Agricoltura dovrebbe avere.

Mario Catania. Il responso delle urne ha fortemente ridimensionato il ruolo dell’Udc e questo potrebbe allontanare l’ipotesi che l’attuale ministro uscente possa succedere a se stesso. Il suo nome era tra i più accreditati quando, alla vigilia delle elezioni, a tener banco era il tormentone dell’ipotetico accordo Bersani-Monti. L’attuale ministro è stato eletto alla Camera dei Deputati con il partito di Casini, ma un Catania-bis all’agricoltura non sembra oggi all’ordine del giorno.

Sel. Nel Centrosinistra, in forza Sel, scalpita Dario Stefàno, che non aveva nascosto la sua intenzione di studiare da ministro dell’Agricoltura, dopo la lunga esperienza di assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, nonché coordinatore degli assessori all’Agricoltura delle altre Regioni. Il suo sponsor è ovviamente il Governatore della Puglia e leader nazionale di Sel, Nichi Vendola. C’è però una piccola complicazione geo-politica: nel caso Vendola dovesse avere un dicastero nell’esecutivo di Bersani, due pugliesi potrebbero essere troppi.

Pd. Più affollato, ovviamente, lo schieramento in casa Pd. C’è il nutrito serbatoio dei confermati parlamentari che si erano fatte le ossa in materia di agricoltura nelle rispettive commissioni di Camera e Senato dell’ultima legislatura. C’è poi Ernesto Carbone, new entry in Parlamento (quota Renzi), giovane avvocato calabro-bolognese, proiettato da anni nel settore agricolo come collaboratore storico dell’attuale presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Carbone è attualmente presidente e amministratore delegato di Sin, società di informatica per l’agricoltura pubblico-privata, controllata da Agea; è anche vice capo di Gabinetto del ministro Catania.

Nella vecchia guardia Pd, si fa anche il nome di Tiberio Rabboni, attuale assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, ma per il suo futuro molto dipenderà dall’arrivo o meno a Roma del Governatore dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Bersani premier.

Movimento 5 Stelle. E nell’astro politico nascente del Movimento 5 Stelle? Qui siamo alla fantapolitica, ma per dovere di cronaca ci limitiamo a segnalare che quelle poche volte che il leader-massimo Beppe Grillo si è concesso ai giornalisti, non ha mancato di ricordare di ricaricare le pile, tra una tappa e l’altra del suo tsunami tour, dedicandosi alla coltivazione di verdure nell’orto della sua villa di Sant’Ilario a Genova. E negli scarni profili dei suoi candidati, figura anche un ingegnere informatico con la passione per l’agricoltura. (fonte: Agronotizie – Ettore Bonavista)

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