SANT’ORSOLA CHIUDE IL RAPPORTO CON IL DIRETTORE SCRINZI E SI AFFIDA ALLA CONSULENZA DI RIZZOLI

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Michele Scrinzi non è più il direttore di Sant’Orsola. Il consiglio d’amministrazione della op trentina, specializzata nella produzione e commercializzazione di piccoli frutti, ha deciso di chiudere il rapporto con Scrinzi, dopo essersi riunito per analizzare e discutere la situazione economico finanziaria dell’azienda. Tempi e modalità della fine del rapporto verranno discussi nei prossimi giorni.

Sulla decisione, come riporta anche L’Adige, pare sia pesato in particolare il rapporto steso dal super consulente Fabio Rizzoli (nella foto a fianco), manager dell’azienda Mezzacorona (di cui continuerà a occuparsi delle aziende dislocate in Sicilia), chiamato alcuni mesi fa in Sant’Orsola per affiancare i vertici dell’organizzazione di produttori trentina.

L’azienda precisa che Rizzoli seguirà dall’esterno e “senza alcun onere per la cooperativa” un percorso di crescita che deve passare attraverso una nuova fase. “Ma la mia sarà solo una presenza discreta di ‘facilitatore’ che se ne starà dietro le quinte con consigli e suggerimenti”, precisa il manager.

Non si tratta di un giudizio negativo sulla gestione di Scrinzi (nella foto a fianco), ma di una decisione scaturita dopo un confronto dialettico in corso da tempo tra presidenza e direzione. Secondo i vertici dell’op c’era la necessità di intraprendere una strada nuova, soprattutto dal punto di vista commerciale-marketing ma anche dalla ricerca alla produzione ai canali di vendita, per permettere un salto di qualità alla cooperativa.

La conferma arriva dal presidente Silvio Bertoldi (nella foto sotto): “Il passaggio è epocale perché attiene ad una ‘crisi di crescita’ che ha portato la nostra cooperativa a passare in pochi anni dai piccoli numeri di una produzione locale ad una azienda che sfiora i 50 milioni di euro di fatturato, garantendo ai distributori la presenza del prodotto durante tutto l’anno. Tutto ciò ci rende orgogliosi per ciò che abbiamo fatto – anche per merito di tanti manager capaci, compreso l’attuale direttore – ma nello stesso tempo ci chiama ad interrogarci sul nostro futuro e sugli strumenti che abbiamo per affrontarlo in maniera più dinamica”.

“Per questo – conclude Bertoldi – c’è bisogno di un profondo rinnovamento. Abbiamo chiesto a Rizzoli di accompagnarci in questa svolta dalla dimensione artigianale a quella industriale, a breve sceglieremo un nuovo coordinatore. Nei prossimi consigli individueremo le tappe del miglioramento, perché vogliamo aggiungere nuovi successi a quelli che abbiamo ottenuto fin qui. Lo facciamo per i nostri soci”.

 

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