SALE DEL 15% LA PRODUZIONE EUROPEA DI LIMONI

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Il Report annuale sulla produzione e commercializzazione degli agrumi in Europa redatto dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), di cui il Corriere Ortofrutticolo si sta occupando in questi ultimi giorni (leggi qui gli articoli 1 e 2), prosegue con l’analisi della stagione dei limoni.

La produzione europea di limoni nel 2013/14 dovrebbe raggiungere 1,34 milioni di tonnellate, in aumento del 15% rispetto all’anno precedente, grazie alle buone condizioni meteorologiche verificatesi in tutte le aree di produzione.

In Spagna si prevedono volumi attorno alle 715 mila tonnellate, in crescita del 7% rispetto al 2012/13, nonostante un ritardo nell’inizio della raccolta di circa 10 giorni che ha leggermente influito sui calibri. Le pezzature sono più piccole rispetto alla norma, soprattutto per il prodotto destinato alla trasformazione industriale. Attualmente le principali varietà coltivate nella penisola Iberica sono la Fino, che rappresenta il 70% della produzione totale, e la Verna, più succosa e con pochi semi, che rappresenta il restante 30%. Tuttavia, poiché la Verna garantisce una maggiore redditività, negli ultimi anni si sta verificando una progressiva tendenza a sostituire le due cultivar. L’obiettivo è raggiungere nel breve termine il 60% della produzione totale per la varietà Fino e il 40% per la Verna. Il periodo di raccolta per la Fino è tra settembre e marzo, mentre nel caso della Verna la stagionalità si estende fino a luglio.

Secondo il Report, la produzione italiana 2013/14 di limoni è destinata ad essere eccellente sia in termini di quantità (+31% rispetto alla campagna precedente per un totale di 545 mila tonnellate), sia di qualità (soprattutto nel caso della varietà Primofiore). Nel Belpaese, si legge nel Report, la produzione di limoni sta progressivamente diminuendo, soprattutto a causa degli alti costi di produzione e dei bassi prezzi che hanno negativamente influenzato la redditività delle colture. La Sicilia rimane la prima regione produttrice del Paese con oltre l’86% della produzione totale. Femminello Comune (F. Zagara Bianca, F. Siracusano e F. S. Teresa), Monachello e Interdonato sono le principali varietà coltivate. In Grecia la produzione nella stagione in corso dovrebbe rimanere stabile rispetto a quella dello scorso anno, attorno alle 55 mila tonnellate. La varietà principale è la Maglini, una cultivar dal succo molto aspro, con una buccia sottile e lucida che a maturazione assume un colore giallo acceso.

Anche la produzione di limoni di Cipro dovrebbe rimanere sugli stessi livelli dello scorso anno (15 mila tonnellate circa), con frutti di dimensioni nella norma. La varietà maggiormente diffusa sull’isola è la Lapithiotiki. I limoni rappresentano il 5% della produzione agrumicola del Portogallo. Secondo le stime, i volumi rimarranno sugli stessi livelli della scorsa stagione, con dimensioni e qualità dei frutti nella norma.

Nell’anno commerciale 2013/14 il consumo di limoni in Europa è previsto attorno a 1,4 milioni di tonnellate, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente, grazie alla maggiore disponibilità di prodotto sul mercato. Il consumo pro capite è stimato a 2,7 chilogrammi. In termini di trade la Grecia si sta confermando sempre più dipendente dall’import di succo di limone per soddisfare l’aumento della domanda interna di bevande analcoliche (a seconda della varietà sono necessari dai 15 ai 17 chili di limoni freschi per produrre 1 chilo di succo di limone).

Lo scorso anno le importazioni europee di limoni, pari a 530 milioni di dollari, hanno superato abbondantemente le esportazioni, valutate a circa 98 milioni di dollari. Gli scambi intra-Ue sono fondamentali per la sopravvivenza settore. Tra i principali importatori comunitari ci sono Germania, Francia, Polonia e Regno Unito mentre a livello extra comunitario, la principale destinazione dei limoni europei è la Russia. Tra i Paesi extra Ue, il principale fornitore è l’Argentina, seguita da Turchia, Brasile e Messico. I primi importatori europei di prodotti provenienti da Paesi extra comunitari sono i Paesi Bassi, la Germania, la Francia e l’Italia. (c.b.)

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