RK GROWERS CORRE: SCOMMETTE SUL KIWI ROSSO E SUI BERRIES PIANIFICA NUOVE ESPANSIONI AL CENTRO SUD

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Vola il progetto ‘Berryway’ di RK Growers. Dopo il successo dei primi test commerciali dei piccoli frutti piantati in Piemonte, Puglia e Calabria, si pianificano ulteriori espansioni anche in Sicilia nella zona di Vittoria, e in Lazio.
Intanto l’azienda si prepara a raccogliere, tra due anni, il primo raccolto di kiwi rosso. Una varietà del tutto inedita (novità assoluta) di cui RKGrowers sarà licenziataria per tutta l’Europa e per la quale l’azienda sta anche pianificando partnership oltre confine.
Ne parliamo con Carlo Lingua (nella foto), amministratore delegato di RKGrowers, in un’intervista esclusiva per il Corriere Ortofrutticolo.
Carlo Lingua
– Come sta andando il progetto di Berryway?
“Molto bene. Stiamo crescendo e siamo arrivati ad aumentare i volumi di circa il 30%. I nostri partner, breeder di livello internazionale, e i nostri soci produttori, provenienti anche da altri Paesi come Spagna, ad esempio,  Inghilterra o, ancora, America, ci hanno permesso di posizionarci, oggi, in un segmento di qualità premium sul mercato italiano dei piccoli frutti, grazie alle nostre varietà club disponibili dodici mesi l’anno”.
– Su quanti ettari potete contare adesso?
“Gli ettari stanno crescendo anche se essendo un progetto nuovo, i produttori ne stanno testando le risposte su diversi areali. Oggi abbiamo circa 25 ettari in Puglia; in Calabria, nella zona di Crotone, dove siamo in partnership con un’azienda agricola locale, abbiamo quattro ettari e ne pianteremo altri quattro. Complessivamente il progetto dei berries prevede lo sviluppo di circa 30 ettari ma l’obiettivo è arrivare a 50 spingendo sulle produzioni a Sud. Non solo di Puglia e Calabria ma anche Sicilia, dove abbiamo avviato una partnership nella zona di Vittoria. Stiamo facendo inoltre dei ragionamenti sul Lazio. Globalmente possiamo contare su 150 ettari”.
– Quante sono le nuove varietà che gestite?
“Cinque-sei varietà. L’obiettivo di crescita prevede l’offerta di prodotto per dodici mesi l’anno. Stiamo crescendo anche in Piemonte dove, quest’anno, avremo la prima raccolta di una  nuova collezione di varietà, un programma di breeding che si chiama ‘Sekoya’ (payoff: the berry inside). Il progetto di sviluppo, naturalmente, ha i suoi tempi. Solo per ordinare le piante ai vivai, bisogna mettere in conto due anni di attesa”.
– C’è stata una varietà di kiwi in esposizione  nei vostri scaffali presso gli stand delle fiere di Berlino e Rimini. Di cosa si tratta?
“Abbiamo presentato sia a Fruit Logistica che a Macfrut, in previsione poi di un lancio specifico, una varietà esclusiva di kiwi rosso di cui RKGrower ha acquisito la licenza per tutta l’Europa. Non ha ancora un nome commerciale ma lo lanceremo nei prossimi mesi, al più tardi all’inizio del 2023. Per il momento, abbiamo tre ettari piantati, di cui due in Italia e uno all’estero. Inoltre, in Italia, stiamo facendo prove su diversi areali. Riteniamo che sarà uno sviluppo di non poco conto. Il primo raccolto di kiwi rosso arriverà nel 2024. Sarà anche questa una varietà club che permetterà di difendere, meglio garantire e dare il giusto valore aggiunto sia al produttore che al prodotto”.
– Come cercate di distinguervi sul mercato globale che, con l’impennata dei costi e la restrizione pervicace dei margini, è diventato una piazza sempre più difficile da gestire?
“Stiamo cercando di sviluppare nuovi mercati seguendo la doppia logica di arrivare dove non arrivano tutti o di distinguerci con prodotti eccezionali e di qualità dove già ci sono molti competitor”.
– Può essere più preciso?
“Si pensi al progetto che abbiamo con le uve senza semi Arra. Ad oggi, abbiamo licenziato in Europa 1.700 nuovi ettari. Funziona così bene che in pochi mesi abbiamo esteso gli areali di duecento ettari. È un progetto che corre, con il quale siamo andati nella Penisola Araba, in Asia. Destinazioni dove non arrivano tutti e che abbiamo raggiunto via mare con il prodotto arrivato in ottime condizioni”.
– Come impatta l’aumento dei costi delle materie prime nella vostra attività?
“Impatta molto, al punto che stiamo studiando nuove possibilità per produrre energie rinnovabili che ci permettano di abbattere i costi energetici e di creare profitto con la vendita alla rete dell’energia prodotta. Tra le ipotesi sul tavolo quella di installare pannelli fotovoltaici tra i filari dei vigneti o dei meleti. Potrebbero essere pannelli orientabili, ossia in grado di seguire il percorso del sole. Analizzeremo sicuramente questa e altre soluzioni”.
Mariangela Latella

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