RIVOIRA CREERÀ DUE TORRI AUTOMATIZZATE PER STOCCARE LE MELE. “SARÀ LA MIGLIORE STAZIONE DI CONFEZIONAMENTO AL MONDO”

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Una stazione di confezionamento delle mele all’avanguardia. “La migliore ed efficiente che oggi esista al mondo”, la definisce Marco Rivoira (nella foto), manager della Rivoira spa, una delle principali aziende italiane specializzate nella produzione e vendita di prodotti ortofrutticoli, tra cui mele.

Nell’area attorno alla sede di Verzuolo (Cuneo) il gruppo sta costruendo uno stabilimento innovativo sotto ogni punto di vista. Si tratta di una struttura completamente automatizzata (con a disposizione carrelli a radiofrequenza che distribuiranno in autonomia i cassoni di mele), formata da due torri automatiche di stoccaggio alte rispettivamente 30 e 24 metri. Lo stabilimento sarà disposto su tre livelli con una superficie coperta di oltre 20 mila metri quadrati in grado di immagazzinare in modo automatico nella torre più alta 6.500 tonnellate di mele precalibrate, l’equivalente di 18 mila bins. Nel piano interrato, a sei metri sotto terra, saranno presenti due calibratori in grado di lavorare 35 tonnellate di mele ogni ora. Al piano terra verranno collocate cinque linee di confezionamento in grado di servire 120 camion alla settimana. Al primo piano sarà sistemato il magazzino con gli imballaggi. Il prodotto confezionato sarà quindi stoccato nella seconda torre che contiene 2 mila tonnellate di merce (pari a 100 autotreni), da dove verranno composti i carichi dei camion in modo automatizzato.

Per questo progetto Rivoira ha investito oltre 20 milioni di euro. I lavori sono già in fase avanzata (in totale previsti 18 mesi di cantiere) e dovrebbero concludersi entro luglio dell’anno prossimo, in tempo per la campagna 2016-2017 già con la varietà Gala.

L’opera è stata fortemente voluta dai vertici del gruppo cuneese per anticipare quello che sarà, secondo la loro visione, il futuro del comparto delle mele. Lo stesso Marco Rivoira spiega lo scenario attuale del comparto melicolo, comprese le sue criticità, e i possibili sviluppi futuri.

“Negli ultimi anni il mercato delle mele è stato molto dinamico sull’innovazione varietale”, premette il manager piemontese. “Ma non si è pensato a colmare la grave inefficienza di processo che esiste nel comparto. Nel senso che esistono strutture enormi poco sfruttate, che vengono utilizzate come magazzini frigoriferi per poco tempo e poi lasciati semi vuoti. Il mercato esige sempre maggior differenziazione – calibro, colore, tipologie, etc – e le aziende di conseguenza costruiscono nuove strutture ma poco funzionali, con nuove spese aggiuntive e spazi sfruttati solo per il 30-40% della propria capacità massima”, afferma Rivoira. “Da un po’ di tempo all’interno del nostro gruppo abbiamo riflettuto su quale sarà il futuro del settore melicolo, teso sempre di più sulle multi varietà, create ad hoc per i vari clienti. Anche per questo – spiega l’imprenditore cuneese – abbiamo studiato questa struttura automatizzata per affrontare in maniera organizzata “vendite a progetto”, personalizzate per ogni cliente e per ogni periodo dell’anno, con una forte riduzione dei costi e una ottimizzazione degli spazi”. L’opera ovviamente tiene conto anche dei piani futuri del gruppo, che prevede una produzione di mele in aumento del 30% entro tre anni per arrivare così a 80 mila tonnellate entro il 2018.

Emanuele Zanini

 

Nella foto in alto i lavori nell’area dove sorgeranno le due torri di 30 e 24 metri d’altezza nucleo del nuovo centro di confezionamento e stoccaggio delle mele

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