REPORT USDA: IN ITALIA IN CALO LA PRODUZIONE DI AGRUMI

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La produzione di arance dell’Italia nell’anno commerciale 2014/15 (novembre-ottobre) è attesa in calo del 24% rispetto all’anno precedente, a causa della scarsa piovosità registrata nelle aree di produzione e dell’inesorabile diffusione del Virus della Tristeza (CTV) che ha infettato circa 32 mila ettari di agrumeti tra le province di Catania e Siracusa. A riferirlo è un report rilasciato nei giorni scorsi dal Dipartimento dell’Agricoltura Americano (USDA).

Risultati immagini per arance In particolare, la varietà Tarocco potrebbe registrare fino al 40% in meno dei volumi nonostante in termini di qualità il giudizio sia positivo. Sotto il profilo commerciale, con riferimento all’anno 2013/14 (novembre 2013-ottobre 2014), dal rapporto si evince che l’Italia ha registrato una flessione nelle importazioni di arance. Nel periodo in analisi, infatti, gli acquisti da paesi terzi hanno segnato un calo 30% (155.642 tons), soprattutto a causa dei ridotti volumi provenienti dalla Spagna (-33%), primo fornitore di arance del Bel Paese con il 62% del totale dell’import. Nello stesso periodo l’export ha raggiunto le 117.891 tonnellate, di cui 35.469 tonnellate destinate al mercato tedesco, 17.309 alla Svizzera, 12.968 all’Austria e 10.787 alla Francia. In riferimento al mercato del trasformato, nella stagione in corso, saranno dirette all’industria 308 mila tonnellate di arance che produrranno circa 21.560 tons di concentrato. Il totale dei volumi destinati all’industria – sottolinea l’USDA – dipende dalla quantità e dalla qualità del prodotto assorbito dal mercato del fresco, sia interno che estero. Per quel che riguarda la produzione di mandarini, le stime per l’anno commerciale in corso parlano di una contrazione di circa il 15% dei volumi rispetto alla campagna precedente. In particolare per le Clementine il calo potrebbe essere del 19% per un totale di 540 mila tonnellate (668 mila tons nel 2013/14).La produzione di limoni invece è stimata sostanzialmente in linea con quella dello scorso anno, -2%, a fronte di una qualità molto buona. Infine, i volumi di pompelmo sono attesi in calo del 6,7%. (c.b.)

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