“Esprimiamo un convinto apprezzamento per il lavoro svolto dall’onorevole Paolo De Castro che ha presentato un pacchetto di 122 emendamenti alla proposta di regolamento delle Indicazioni Geografiche che vanno complessivamente nella direzione auspicata dalla cooperazione agroalimentare. L’intero pacchetto di emendamenti contiene infatti numerosi interventi migliorativi che accolgono molte delle istanze avanzate dalla cooperazione, quali il ridimensionamento del ruolo dell’EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale), il rafforzamento della tutela delle IG, soprattutto nel web, la lotta alle pratiche svalorizzanti e una più efficace valorizzazione degli impegni di sostenibilità delle filiere certificate”.
Così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini (nella foto) commenta gli interventi migliorativi alla proposta di Regolamento sulle Indicazioni Geografiche presentata dalla Commissione nel marzo 2022 e che sono stati illustrati dall’eurodeputato Paolo De Castro nel corso di una relazione alla Commissione AGRI del Parlamento Europeo.
“Sul ruolo dei Consorzi, su cui la relazione di De Castro si è concentrata molto – ha commentato Piccinini – riteniamo tuttavia opportuno vengano fatti ancora dei passaggi migliorativi, in particolare in merito al tema della rappresentatività e all’esigenza che questi debbano essere riconosciuti dall’Autorità pubblica competente per poter esercitare prerogative essenziali per lo sviluppo e la tutela delle denominazioni e delle filiere produttive coinvolte. Il sistema di governance italiano ha dimostrato la sua efficacia e deve essere un modello di riferimento per la legislazione comunitaria”.
Relativamente al settore del vino, è apprezzabile secondo l’Alleanza Cooperative Agroalimentari “lo sforzo del relatore di mantenere le norme specifiche relative ai prodotti vitivinicoli nell’ambito del regolamento OCM. Continuiamo a nutrire perplessità in merito all’obiettivo generale della Commissione di elaborare un testo unico che riguardi i prodotti agroalimentari e quelli vitivinicoli. È un aspetto questo che merita un’ulteriore riflessione volta a tener conto delle specificità del settore vitivinicolo”
Sul fronte della sostenibilità, infine, secondo Piccinini “è stato positivo il fatto che gli impegni di ciascuna filiera non siano vincolati ai disciplinari di produzione, ma abbiamo bisogno che si pervenga ad una definizione chiara a livello comunitario di sostenibilità, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Solo in questo modo si potrà garantire una adeguata valorizzazione del ruolo strategico che già oggi le filiere certificate svolgono in tema di produzione sostenibile”.